martedì 5 maggio 2020

Buongiorno


Buongiorno mondo! Gesù sta parlando delle pecore del suo gregge e a un certo momento dice: "Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio" (Gv 10,22-30). Essere coscienti del fatto che il Padre conosce ognuno di noi, si occupa e si preoccupa per ognuno, ci tiene nelle sue mani è consolante e dona forza per proseguire il cammino. Questa presenza paterna/materna di Dio ci aiuta a cambiare la nostra relazione con Lui e, di conseguenza, con gli altri. Non siamo più in presenza di un Dio che ci scruta, ma di Padre/madre che ci guarda con tenerezza; non siamo più davanti a un Dio che pretende la nostra attenzione e il nostro servizio, bensì siamo nelle mani di un Padre/Madre che ci circonda di attenzioni e si mette a nostro servizio. Tanti si diranno: belle parole. Ma come faccio a credere in questa cosa? Beh, per sperimentare questo Dio presente in tal modo c'è un'unica via: smettere di pensare a se stessi e imparare a occuparci e preoccuparci del bene altrui. In questo modo sperimenteremo che quanto più ci prendiamo cura dell'altro, del suo benessere e della sua felicità, tanto più permettiamo a Dio di prendersi cura di noi e sperimenteremo tutto questo nella semplicità del quotidiano. Comprenderemo che davvero "nessuno può rapirci dalla mano del Padre", neanche la morte. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

Nessun commento:

Posta un commento