Buongiorno mondo!
Ai farisei che chiedono un segno Gesù risponde così: "...In verità vi
dico: non sarà dato alcun segno a questa generazione" (Mc 8,11-13). Non è
che il Maestro non vuol dare segni: ne ha dati fin troppi. Si rifiuta di dare
quei segni del Messia nazionalista che in tanti si aspettavano, il segno del
Messia "Figlio di Davide", colui che avrebbe colmato le attese di
quanti speravano nella rinascita del Regno di Israele. Gesù si presenta come il
Messia "Figlio di Dio", non figlio di Davide. Figlio di un Dio che
non viene a prendersi vite con la violenza e il sopruso, con l'inganno
(ricordate l'inganno di Davide contro Uria per prendersi Bersabea?) che
sostiene da sempre il potere assoluto. Il Messia Gesù non prende vite ma offre
la sua, non spaccia per verità la menzogna (come spesso avviene per gli uomini
di potere), non impone una giustizia fatta su misura per conservare il suo
potere, ma apre percorsi di vita, di amore; propone pratiche di perdono e di
solidarietà tali da dare alla vita stessa una qualità superiore da renderla
indistruttibile, immortale, e non effimera come ogni cosa che si fonda sulla
forza, sulla violenza e sul potere. Ecco perché Gesù non dà segni: è Lui che si
fa segno con il suo stile di vita, con il suo amore per la vita, con la sua
sete di giustizia, con la sua compassione che rivela quella del Padre. E chiede
ai suoi, a noi, di essere segni allo stesso modo: non di fare cose grandi, ma
di essere grandi nella vita ordinaria, nella personale fatica del crescere
quotidiano, diventando segni di quel Regno che inesorabilmente cresce con e
attorno a noi. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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