venerdì 25 giugno 2021

Buongiorno mondo!

Tocchi di vita


Mt 8,1-4

"Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!» (…)".


"Lo toccò": il tatto è uno dei nostri sensi che spesso implica vicinanza, comunione, ma anche quel desiderio che maschera il delirio del possesso. Vi sono tocchi gradevoli e altri di cui si farebbe volentieri a meno; tocchi che esprimono dolcezza e vicinanza e altri che nascondono deliri di quell'onnipotenza che tutto vuol possedere. Vi è anche il tatto del neonato, che impara, conosce, esplora il mondo con mani e bocca.

Vi sono tocchi che aprono e comunicano vita e altri che la vita mortificano.

Gesù, nel suo toccare o nel suo lasciarsi toccare, comunica sempre vita. Mai il tocco di Gesù è per "legare", per "colpire" o "assalire" o "afferrare", secondo le accezioni del verbo greco qui usato. Il suo è sempre un tocco che indica il "mettere mano a una cosa per occuparsene" (sempre secondo le possibili accezioni del verbo) cioè per prendersene cura e ridare libertà e vita alla persona che Lui sta toccando.

Gesù non teme di sporcarsi o di infettarsi con il suo toccare. Non indossa nemmeno quelle "mascherine spirituali" che spesso portiamo con ostentazione per non infettarci con chi consideriamo perso e lontano da Dio (quale Dio, poi?). Gesù non teme le "contaminazioni": tocca per affondare la sua carne nella nostra carne fragile e farla così sentire amata, amabile e chiamata alla piena umanizzazione.

Gesù tocca l'intoccabile e ci invita a fare altrettanto. Non è forse questo uno dei possibili significati del "Fate questo in mia memoria"? Non è forse questo il senso del "toccare" un Pane per farci pane?

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

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