Buongiorno mondo! "Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e
i vostri padri li hanno uccisi" (Lc 11,47-54). Con queste parole il
Maestro denuncia la situazione che ha vissuto Israele i cui dottori della Legge
hanno tappato la bocca a chi voleva aprire gli occhi al popolo per riportarlo
al cuore dell'Alleanza, mettendo così a rischio il potere acquisito dai sacerdoti
e dal loro codazzo. Lo stesso rischio lo corre anche la comunità cristiana
quando si adagia e assume uno stile di vite che non rompe le scatole a nessuno:
vivi e lascia vivere, sembra essere il motto di tante comunità cristiane di
oggi. In tale situazione, le voci che si levano fuori dal coro non sono
gradite: signori profeti, qui da noi siete pregati di astenervi. Noi stiamo
bene così: siamo fedeli al culto, facciamo un po' di carità, siamo ossequiosi
verso i nostri sacerdoti (almeno davanti, poi quando siamo al bar magari
qualche critica si fa, però a fin di bene eh....!), mastichiamo giusto un po'
di preghiera (ai funerali io vado sempre), insomma non ho rubato (vabbé,
qualche cosa in nero qualche volta, ma questo non è rubare, è impedire ad uno
Stato esoso di pigliarsi proprio tutto e non rendermi niente), non ho ammazzato
(con le armi sicuramente no... e con le parole? Ma cosa vuol dire, padre,
qualche pettegolezzo, ma sa son cose che dicono tutti, e poi è lì sotto gli
occhi, dai, non faccia finta di non sapere, di quella situazione ne parlano
tutti! e poi che roba: uccidere con le parole, ma padre, non le sembra di
esagerare, perché anche lei avrà qualche difetto, no? ogni tanto scappa una
critica, ma sempre a fin di bene nèh!). Ecco: dove è finita la forza dirompente
e liberante dell'evangelo, il fuoco delle parole del Maestro? Siamo diventati
più simili a impresari di pompe funebri che non seminatori di speranza, e chi
osa risvegliarci viene messo a riposo o rischia, come il Maestro, di passare
per uno "fuori di sé". Le nostre comunità sono troppo piene di tombe
di profeti, di persone che con la loro vita ci hanno invitato a conversione, a
uscire dalle nostre inerzie e apatie, a ridare vigore al vangelo. Usciamo da
tutto questo e smettiamo di portare fiori su queste tombe: il Regno di Dio è in
mezzo a noi. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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