Buongiorno
mondo! Anche oggi il Maestro ci invita a tenere gli occhi bene aperti e
soprattutto a non lasciarci ingannare. "Anche voi tenetevi pronti, perché
il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate" (Lc 12,39-48). Non
sono parole usate dal Maestro per creare un clima di terrorismo psicologico, o
per orientare l'esistenza verso l'alienante attesa di un "aldilà" che
fa di tutto per guastarmi "l'aldiquà", che diventa la famosa
"valle di lacrime" dove sguazzano i predicatori del "soffri che
Dio è contento, accetta tutto e domani sarai premiato". Mi vengono in
mente i tre "amici" di Giobbe: a volte le persone pie, sostenute da
un certo pensiero teologico, sono come le sanguisughe: più ti si attaccano, più
ti svuotano facendoti credere il contrario. L'invito del Maestro è di stare
pronti a non lasciare cadere nessuna delle occasioni in cui si manifesta la sua
presenza. Occasioni che spesso e volentieri vanno al di là dei nostri criteri,
dei "paletti" che ci fanno dire "qui Dio c'è, là no!". È
un'apertura totale, continua, senza tempo, come quella del Padre che ogni
giorno scrutava la strada in attesa del ritorno del figlio, fino al giorno in
cui la sua continua attesa fu riempita e "lo vide da lontano... e corse ad
abbracciarlo". È lo scrutare giorno dopo giorno con occhi attenti la
storia, le persone, gli eventi, gli incontri per potervi scorgere quella
presenza che comunica vita e invita e invia a fare altrettanto. È camminare con
Colui che "ha posto la sua tenda in mezzo a noi" per potersi muovere
più liberamente, senza l'ingombro di un tempio che diventa casa chiusa,
barriera che separa, muro che impedisce l'accesso a chi non possiede i requisiti
"di sana e santa religione". È il Dio-con-noi, che cammina in mezzo a
noi, che ci invita sempre ad andare oltre. Un abbraccio a tutte e a tutti.
Buona vita.
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