Buongiorno
mondo! Non saprei se la preoccupazione per l'incolumità di Gesù mostrata dai
farisei sia autentica, però oggi si avvicinano a Lui per dargli questo
consiglio: "Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole
uccidere" (Lc 13,31-35). Immagino che queste parole dette da una persona
che indossa una coppola e parla con un pesante accento siciliano (non me ne
vogliano le mie sorelle e fratelli siciliani, è solo una battuta, dai!)
assumano una luce un po' più sinistra di quella di un consiglio amichevole
(alla stregua di "ho una proposta che non puoi rifiutare"). Di fatto,
la famiglia degli "Erodi" ha più volte incrociato la storia del
Maestro, e sempre con intenzioni poco pulite. Ma è una famiglia dura a morire
quella di Erode! Ancora oggi la sua presenza si fa sentire su tutte e tutti
coloro che vogliono vivere secondo il vangelo, mettendo in crisi e obbligando
ogni forma di autorità a confrontarsi nella ricerca continua della felicità di
tutti e di ciascuno, nella ricerca di quel benessere che garantisca a tutte e a
tutti un livello tale di vita da poter vivere e non essere ridotti a
sopravvivere. Ogni "Erode", in ogni tempo, teme la libertà che nasce
nel profondo della coscienza personale, e per questo fa di tutto per impedire
tale situazione. La comunità cristiana dovrebbe essere in primo luogo quello
spazio che aiuta a formare a libertà la coscienza di ogni persona. Ma quanti
"Erodi" abitano oggi la comunità cristiana, la Chiesa? Quanti spacciano
per "autorità" divina ogni singola parola che pronunciano, ogni
singolo atto che pongono, ogni muro che alzano, ogni divieto che attuano?
Quanti "Erodi" dentro e attorno a noi, che si sentono signori e
padroni di ogni vita? Anche oggi il Maestro chiama a scelta: o con Lui o con
Erode. Da parte stiamo? Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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