Buongiorno
mondo! La finale della versione lucana degli invitati alla festa recita così:
"Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia
cena" (Lc 14,15-24). In altre parole: non ci si può accostare
all'Eucaristia con il cuore attento ai propri affari, facendo dell'Eucaristia
stessa quasi una piccola devozione personale o un semplice appuntamento
settimanale cui non mancare per non offendere il "capo". L'Eucaristia
domenicale è il luogo, lo spazio dove ognuna e ognuno di noi si lascia di nuovo
lavare i piedi, dice di nuovo il suo "sì" allo stile di vita del
Maestro; è lo spazio in cui la comunità tutta diventa "Tenda del
Convegno" per tutte e tutti, senza esclusione alcuna; è il luogo dell'umanizzazione
per eccellenza, perché non vi è niente di più umano che l'apprendere con e come
il Maestro a farsi pane, alimento che comunica vita, che infonde speranza, che
apre al mistero del Dio-con-noi. È il luogo dove ogni comunità è chiamata
quindi a farsi Bet-lehem, casa del pane per ogni donna e ogni uomo in cerca di
dignità, riconoscimento, attenzione, cura, perché il Padre/Madre che si rivela
in Gesù si riveli anche attraverso ognuna e ognuno di noi. Siamo tutti
invitati: solo noi abbiamo tra le mani la possibilità di rifiutare l'invito. Un
abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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