Lasciare per seguire
Mc 10,28-31
"In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito» (…)".
La reazione di Pietro e la risposta di Gesù sono poste a seguito dell'incontro di Gesù con quello abitualmente definito come "il giovane ricco".
Già poter dire come e con Pietro che noi abbiamo lasciato tutto sarebbe una cosa grande. Lo chiedo a me stesso: "È davvero così? Posso davvero dire di aver lasciato tutto?".
La risposta di Gesù illumina il futuro di tutte e tutti coloro che si fideranno della sua Parola: riceveranno il centuplo, iperbole per parlare di sovrabbondanza ( e d'altra parte non erano bastati che pochi pani e pesci per sfamare una folla?).
Il Maestro ci guida dentro la via del dono accolto e condiviso. Quanto meno mi faccio padrone, tanto più con Lui divento signore. Già, perché la differenza tra i due è ampia: padrone è colui che possiede e trattiene, signore è colui che condivide perché altri crescano. È il segno della nuova comunità del Regno, dove "nessuno è nel bisogno" ma ognuno riceve ciò di cui ha bisogno, come la descriverà Luca negli Atti.
Gesù non si scaglia contro la proprietà privata a priori, ma contro ogni proprietà che "priva" gli altri di vita e dignità, contro quel possesso sfrenato che è grembo fecondo di ingiustizia e violenza. Se la proprietà privata è privante e deprivante, beh, allora è tempo di rivedere le cose. È la via per non andarcene anche noi col volto triste, come il ricco.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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