martedì 31 agosto 2021

Buongiorno mondo!

Taci!

Lc 4,31-37

" (…) Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno? (…)".




Che sono mai questi "spiriti impuri"? Che "parola è mai questa?".

"Spiriti impuri": troppo presto, per comodità, consideriamo questi "spiriti impuri" come qualcosa di esterno, che ci prende, ci possiede e ci comanda. Ma davanti a una "parola" che è "altra" ("che è mai questa parola?"), una parola che offre altre vie, che apre significati diversi, che interpella le nostre chiusure, i nostri egoismi, le nostre resistenze, noi opponiamo sempre la domanda: " Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno?".

Cosa vuoi da noi? Che parola è mai questa?

Fedeli "lettori" della Parola fatichiamo ad esserne ascoltatori. Leggere non basta: occorre ascoltare. Ma se altre voci parlano dentro di noi, se altre "parole" riempiono il cuore, se altre "voci" ci attirano e ci seducono, come potremo comprendere la voce di Colui che è Maestro di una "parola altra?".

È una parola, la Sua, che denuncia le logiche di morte e apre alla vita; è una parola liberante che libera e chiama a libertà ogni giorno; è una parola che chiama a "conversione", cioè a "far tacere" in noi le voci di "coloro che sanno" per aprirci al mistero, che mai posseduto, ci possiede e ci attira verso di sé ogni giorno.

"Taci!" e mettiti in ascolto … solo così potrai udire la voce del Maestro che libera e rinnova.

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

lunedì 30 agosto 2021

Buongiorno mondo!

Voci profetiche


Lc 4,16-30

In quel tempo, Gesù venne a Nàzareth, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere (…).


Ha vissuto in mezzo a loro per circa trent'anni ("Non è costui il figlio di Giuseppe?", si chiedono dandosi di gomito l'un l'altro, come facciamo noi quando in chiesa entra qualcuno di "noto"…); ha lavorato con loro, ha pregato, ha giocato: è uno di loro. Ma … non sembra più far parte del loro mondo. Il suo modo di leggere e interpretare le Scritture, il suo modo di "tagliare" quelle parole di Isaia che infiammavano i cuori in attesa della liberazione, il suo modo di porsi con quella sfacciataggine nel rinfacciare episodi di tanto tempo prima che ancora provocavano moti di vergogna.

Gesù si presenta come un autentico profeta, colui che chiama a conversione. E la prima conversione riguarda proprio il volto di Dio. Da profeta Gesù mette in guardia: Dio non si piega alle esigenze di chi cerca segni, "maraviglie", portenti. Dio non è un fabbricante di miracoli a comando. Il Dio di Gesù è alla ricerca di donne e uomini che con Lui e come Lui si mettano a servizio dell'umanità per proseguire nell'opera della creazione affinché ognuno realizzi in sé stesso quella somiglianza che alla fine lo farà partecipe della natura divina. Per Gesù quanto più si realizza la vocazione all'umano tanto più si diviene divini, con Lui e come Lui.

Ecco quanto la voce del profeta di Nazareth dice a noi oggi. A noi resta la decisione di seguirlo i di buttarlo fuori dal nostro villaggio, ossia dalla nostra storia.

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.