martedì 30 giugno 2020

Buongiorno


Buongiorno mondo! Anche oggi il Maestro si mostra esigente. Ai suoi che temevano sulla barca sballottata dalla tempesta chiede: "Perché avete paura, uomini di poca fede?" (Mt 8,23-27). Già, paura e fede non possono andare d'accordo, sono assolutamente antitetiche: dove vi è l'una, non può esservi l'altra. Aver paura significa essere immersi ancora nell'antico mondo della religione, che esige per l'appunto paura per poter funzionare: la paura del castigo, la paura del Dio vendicatore, la paura di non essere mai "in regola con le regole". Mentre la fede che Gesù offre e chiede è l'accoglienza dell'amore che proviene dal Padre; un amore ricevuto che diviene condiviso, comunicato, un amore forte per la vita che genera vita ovunque. E dove c'è amore non vi può essere paura. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

lunedì 29 giugno 2020

Buongiorno


Buongiorno mondo! Oggi, festa dei santi Pietro e Paolo, il Maestro pone una semplice questione ai suoi: "Voi chi dite che io sia?" (Mt 16,13-19). Bella domanda!, si potrebbe dire. Già, perché, alla fine, il tipo di risposta che ognuno darà potrà rivelare il tipo di rapporto costruito con il Maestro. Di fatto è una risposta che non possiamo evadere ed evitare, altrimenti corriamo il rischio di un rapporto alienante ed estraniante con il Maestro, o meglio, con l'idea che possiamo farci di lui scambiandola per realtà. E questo giochetto di far passare per reale ciò che è solo ideale spesso ci riesce bene: siamo tutti immersi in una cultura che ha fatto dell'apparire e del virtuale la sua bandiera! A ciascuno, quindi, di trovare la sua risposta personale (e non si può copiare, nemmeno dal Catechismo!!!). Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

venerdì 26 giugno 2020

Buongiorno

Buongiorno mondo! Ecco quanto ci dona il Vangelo di oggi: "Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì. Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita." (Mt 8,1-4). La legislazione che riguardava la lebbra era chiarissima e severa: chi era riconosciuto (dal sacerdote) come affetto da questa malattia doveva essere isolato, condannato all'ostracismo e emarginato dalla società civile. E per evitare di rendere impure altre persone, doveva fare in modo di segnalare la sua presenza e mantenere debite distanze. Al suo solito, Gesù fa capire che non è escludendo che si risana una persona, non è emarginandola, non è isolandola, ma "toccandola", circondandola di affetto e amore. Troppo facilmente abituati a pensare (anche perché così facendo evitiamo spesso di sporcarci le mani) che Gesù è come Dio, non pensiamo mai nell'altra direzione: Dio è come Gesù. Il gesto che pone Gesù sta a indicare ciò che compie Dio nei nostri confronti ogni giorno, ma soprattutto, nei confronti di tutte e tutti coloro che in qualche modo la legge esclude, isola ed emargina. Io sarò pure "confuso", come qualcuno (non molto amabilmente) mi ha detto, ma assicuro che tutto mi è diventato più chiaro da quando ho compreso che Dio è come Gesù: la prospettiva cambia, e di molto (e forse tante stupidate che si sentono in giro sparirebbero). Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.


giovedì 25 giugno 2020

Buongiorno


Buongiorno mondo!  Affascinanti e quanto mai crude nella loro chiarezza le parole del Maestro stamane (Mt 7,21-29): "Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli". Tutti noi abbiamo imparato quanto sia facile "dire Dio", pronunciare il suo nome quasi fosse una sorta di scudo spaziale a nostra difesa (salvo poi mandarlo a quel paese quando qualcosa non va secondo i nostri piani!). Usando un'espressione in voga nel mondo della politica, ci siamo abituati a "tirare per la giacchetta" il nostro Dio come dei questuanti (oggi in linguaggio politicamente “corretto” si dovrebbe dire "lobbisti"), quasi fossimo al cospetto di un distributore di favori, attento a chi grida meglio il suo nome e tesse davanti a tutti le sue lodi (come gli araldi e i menestrelli di corte di un tempo). E siccome non basta, ci rivolgiamo anche ai "familiari" o ai più stretti collaboratori, i santi, perché a forza di parole facciano passare avanti la nostra causa "che è la più importante di tutte, io ne ho proprio bisogno: con tutto quello che ho fatto per la chiesa, una mano me la vorrà dare, no?". Il Maestro ci ricorda brutalmente che in questo modo rischiamo di costruire la casa della vita sulla sabbia delle illusioni, e la peggior illusione esce proprio da un'immagine distorta di Dio.
"Colui che fa la volontà del Padre mio...": qual è questa volontà? Cosa vuole questo Padre che fatichiamo a capire? Gesù ce lo ha detto: collaborare con Lui all'opera della creazione assomigliando a Lui nel nostro modo di amare. Non esiste un Dio da servire, ma un Padre cui assomigliare nell'amore, un amore che si prende cura del benessere di ciascuno: ecco il Regno, ecco la casa costruita sulla roccia dove ciascuno si sente figlio e vive da fratello, ciascuna si sente figlia e vive da sorella. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

mercoledì 24 giugno 2020

Buongiorno


Buongiorno mondo! Oggi facciamo memoria della nascita di San Giovanni Battista, ultimo dei profeti e famosissima "vox clamantis in deserto", la voce che grida nel deserto. È vero che Marco ha utilizzato il testo di Isaia spostando la punteggiatura (da "Voce di uno che grida: "Nel deserto preparate...." a "voce di uno che grida nel deserto: preparate..." ), ma resta affascinante comunque quel gridare nel deserto, all'epoca luogo-simbolo del rifiuto di una certa istituzione religiosa, ma anche rifugio per terroristi che combattevano l'invasore (niente di nuovo sotto il sole...mi pare). Non voglio essere irriverente né dissacrare la figura immane del Battista, ma a volte pensando a Lui mi viene in mente quella famosa pubblicità della particella di sodio nella bottiglia d'acqua: "C'è nessuuuuunooooo....?". È il destino di tutte le voci che annunciano la Parola: spesso, al meglio, non vengono degnate di attenzione; al peggio, vengono ridotte al silenzio. Ma vi è anche un'altra realtà, più subdola: pur di non ascoltare la voce al servizio della Parola, si fanno avanti voci che vogliono essere loro stesse parola, che sanno abilmente sostituirsi alla Parola; voci che hanno la pretesa di possedere la Parola. Giovanni insegna che non si possiede la Parola, ma si è posseduti da essa. Siamo solo voci che si fanno eco di una Parola che viene da lontano e sa condurre lontano chi a lei si affida. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

lunedì 22 giugno 2020

Buongiorno


Buongiorno mondo! Anche oggi la parola del Maestro va dritta al cuore: "Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello" (Mt 7,1-5). Non c'è bisogno di spendere tante parole per commentare tale testo. Gesù invita a non cadere nella tentazione che nasce dal cuore del fariseo, ossia il mettersi su di un piedistallo pronti a giudicare tutto e tutti, senza però preoccuparsi di mettere in questione se stessi. Il Maestro invita chi vuole essere dei suoi a non fare il commediante (ipocrita, per i greci, era l'attore teatrale), a non indossare maschere di falso perbenismo e tanto meno a dire che siamo con Lui perché abbiamo ricevuto i sacramenti, perché andiamo in Chiesa, perché siamo impegnati nella catechesi e via dicendo. Ricordiamoci che non saremo misurati per ciò in cui abbiamo creduto, se abbiamo azzeccato la "chiesa giusta" o predicato la "dottrina vera", ma per come avremo vissuto, cercando di assomigliare al Padre nel nostro modo di amare. E per chi deve esercitare l’arte della giustizia chiediamo serenità di giudizio e capacità di discernimento. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

mercoledì 17 giugno 2020

Buongiorno


Buongiorno mondo! Questo è l'invito che ci viene rivolto dal Maestro: "Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli" (Mt 6,1-6.16-18). È un invito forte a liberarci dal demone dell'apparenza, dell'apparire a tutti i costi. L’idolo dell’apparire è una sorta di dio Crono della nostra cultura che cresce i suoi figli con l'idea dell'apparire per esistere e poi se li mangia dopo averli illusi nel tritacarne delle apparenze, delle comparsate che contano, delle varie "isole" che promettono notorietà. La proposta del Maestro tocca invece il cuore dell'esistenza: vivere una vita che non è appariscente ma che, come seme nella terra, genera amore, apre percorsi di giustizia, invita alla solidarietà, lancia la sfida della preghiera, ossia del rinnovare la propria intimità con il Padre mettendo i nostri occhi nei suoi per continuare ad assomigliare a Lui nella pratica del nostro amore. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona  vita.

martedì 16 giugno 2020

Buongiorno


Buongiorno mondo! "Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste" (Mt 5,43-48). Con questa esortazione Gesù ci invita a vivere da figli di un Padre che fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Essere perfetti non è una qualifica divina di tipo filosofico o teologico: è la perfezione dell'amore. È un amore che si rivela non a partire dal merito, ma dal bisogno. Non è un'amore che si merita, ma è il Padre che riempie il nostro bisogno di sentirci amati. Solamente chi  accoglie questo amore gratuito può sperimentarlo e diventarne parte fino ad esserne espressione. Non è facile pensare a questo davanti a chi ha fatto scempio della vita altrui, ma è l'unica strada da percorrere se vogliamo che la nostra umanità maturi e cresca. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

lunedì 15 giugno 2020

Buongiorno

Buongiorno mondo! Ecco cosa ci ricorda il maestro oggi: "Avete inteso che fu detto: "Occhio per occhio e dente per dente"; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra" (Mt 5,38-42). Siamo sempre nell'ambito delle Beatitudini, cuore dell'esperienza cristiana. Ci viene detto, insomma, che vivere da figli e fratelli comporta anche la scelta di rifiutare la violenza in ogni sua forma. Che non vuol dire vivere da stupidi o restare pecore mute: anche Gesù al soldato che lo percuoteva gratuitamente chiede il motivo della sua brutalità. Ma c'è di più: sono talmente libero e buono da poter dire a chi mi percuote che la grandezza del suo volermi male non potrà mai essere superiore al mio volergli bene, anche a costo della mia vita. Questo perché mi sento figlio di un Padre che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

venerdì 12 giugno 2020

Buongiorno

Buongiorno mondo! Oggi il Maestro, toccando il delicato tema dell'adulterio (cioè il rischio della "cosificazione" dell'altro/a; per il resto papa Francesco ci ha donato AL dove ha detto quanto doveva dire quindi facciamocene una ragione “sine dubia”!) ci ricorda questi duri concetti:" Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna" (Mt 5,27-32). Traduzione: se ti rendi conto che nella tua vita ci sono atteggiamenti, modi di essere e di fare che sono contrari alla vita e a quell’amore che il Padre ti offre e ti chiede di condividere assomigliando a Lui nel tuo modo di amare, anche se in maniera dolorosa, vedi di strapparli via di te, altrimenti corri verso l'autodistruzione, diventando così materiale per la Geenna, ossia la valle che faceva da discarica a Gerusalemme. Di "monnezza" ne abbiamo già tanta, facciamo in modo che non aumenti!. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.


giovedì 11 giugno 2020

Buongiorno



Buongiorno mondo! Oggi la Chiesa ricorda S. Barnaba, compagno di avventure e di missione di Paolo e del suo caratteraccio (tanto che malgrado l'amicizia, arriveranno a separarsi). Nel testo del vangelo ci viene ricordato che: "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date".(Mt 10,7-13)

Ai nostri orecchi suona sempre strana e suscita sospetti questa parola (peraltro oggi abusata): gratis. Siamo ormai talmente sospettosi che appena sentiamo la parola "gratis" subito pensiamo: "Dove sono le righe piccole?", nel migliore dei casi, oppure il plateale: "Qui gatta ci cova.... nessuno fa nulla per nulla!". Il fatto di vivere immersi in una cultura che ci bersaglia continuamente di proposte commerciali "gratis con l'asterisco" non ci aiuta a lasciarci provocare dalla parola del Maestro che invita a non farsi possedere dalle cose, o non sentirci padroni nemmeno della vita che abbiamo ricevuto, ma a vivere proprio della gratuità del Padre che si occupa dei figli e quindi a condividere tale gratuità nel nostro stile di vita. Assomigliare al Padre è dispensare gratuitamente se stessi per il bene dell'altro, in ogni caso, senza preoccuparci se il tutto andrà a buon fine. Ricordiamoci della parabola del Padre misericordioso: non ha negato nulla al figlio, non ha chiesto nulla al suo ritorno: nella gratuità ha donato, nella gratuità ha accolto. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
  

mercoledì 10 giugno 2020

Buongiorno


Buongiorno mondo! Ecco le parole del Maestro nel vangelo di oggi: "Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli" (Mt 5,17-19). Gesù parla in questo modo subito dopo aver proclamato le Beatitudini e a queste bisogna far riferimento per intendere rettamente quanto vuol dire. In un certo senso è una dedica a tutti i nostalgici di "ordine e disciplina", ai cultori dello “Iota Unum”, a tutti coloro che identificano il Dio di Gesù nel Dio legislatore che dai suoi fedeli pretende obbedienza cieca e assoluta, pena la dannazione eterna. "Legge e Profeti" sono compresi e superati dalla proposta che Gesù fa nelle Beatitudini. I "precetti minimi" cui fa riferimento, infatti, son proprio le beatitudini e niente altro. Chi volesse intendere che Gesù faccia riferimento alle minuziose prescrizioni della Legge è completamente fuori strada. L'ostinazione di chi ancora oggi continua a credere in una visione conciliante tra la legge antica e quella proposta da Gesù non è nella linea proposta da Gesù. Per certi aspetti, anche il Decalogo viene “compiuto”: davanti alle Beatitudini le Dieci Parole il cedono il passo. Perché allora continuiamo a proporre "esami di coscienza" fondati sul Decalogo? Noi continuiamo a far esplorare minuziosamente le coscienze, con precisione chirurgica, mentre le Beatitudini invitano ad assumere uno stile di vita ben diverso. Uno stile in cui da "fedeli" si è invitati a diventare "figli"; dove lo stile di vita non è più orientato all'obbedienza, ma all'assomiglianza all'amore del Padre. Eppure Gesù ha pagato con la vita la sua proposta! Mah...Un abbraccio e buona vita a tutte e a tutti.

martedì 9 giugno 2020

Buongiorno


Buongiorno mondo! Oggi il Maestro ricorda che una volta accolto il suo messaggio, accettato di vivere secondo il suo stile di vita, ciascuno e ogni comunità sono "Sale della terra e luce del mondo" (Mt 5,13-16). Notiamo come il verbo è al presente: non è "dovete diventare", "siete chiamati a essere".... no, è un dato di fatto: siete. Come dire che il fatto di essere sale e luce è costitutivo della vita cristiana, dello stile di vita cristiana. Il sale serve non solo a conservare, ma nella giusta dose, serve a esaltare il sapore. Il sale non si sostituisce al cibo, ma ne esalta il sapore: mi pare di capire che il Maestro indichi il compito in maniera precisa. Non si deve annullare l'umanità (=cibo), ma esaltarne il sapore, permettere alle potenzialità di esprimersi fino alla massima espressione, giungendo alla maturità che è la capacità di amare con e come il Padre, facendo della propria vita un dono. Lo stesso vale per luce: dove c'è luce non vi possono essere tenebre. E per questo non c'è bisogno di crociate, lotte, e via discorrendo (e di questi tempi proprio chi vorrebbe una "chiesa chiusa"  in se stessa, arroccata sulle sue posizioni, in difesa di valori non negoziabili, proprio costoro hanno reso il mondo un'arena dove non si fanno prigionieri...): la luce brilla da sé e per questo dove c'è luce la notte non ha motivo di esistere. Essere luce non vuol dire imporsi: semplicemente vivere immersi nel messaggio del Maestro, che invita sempre non a prendere vite, ma a donare vita. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

lunedì 8 giugno 2020

Buongiorno


Buongiorno mondo! Quest'oggi il testo del Vangelo ci presenta le Beatitudini nella versione di Matteo (5,1-12). L'unica cosa che vorrei sottolineare, considerato lo spazio e il significato di questo post, è che il messaggio di Gesù invita e spinge continuamente alla felicità. E non una felicità che conseguiremo nel futuro, nell'al di là, ma un felicità possibile fin dal nostro oggi. I vari "profeti di sventura" che vedono nell'oggi solo disastri e perdita della fede, i vari "Soloni della fede" che ne sanno una più e meglio di papa Francesco, tutti coloro che in questi tempi vedono solo nefandezze e miseria spirituale, tutti coloro che versano lacrime amare perché i tempi son cambiati e non sanno vedere la sapienza di Dio all'opera nel mondo, ebbene questi non avranno posto nel Regno, non avranno parte alla Beatitudine di vita del Maestro. La beatitudine proposta e vissuta da Gesù non è il frutto di sacrifici, di percorsi ascetici di perfezionamento spirituale personale (percorsi che spesso portano al perfezionismo, uno dei più brutti mali da cui si può essere colpiti), è il frutto dell'accoglienza gioiosa dell'amore del Padre che mi invita ad amare come e con Lui, secondo il modello proposto dal Maestro. Qui sta la nostra beatitudine, e questa non ce la può togliere nessuno se seguiamo le orme del Maestro. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

venerdì 5 giugno 2020

Buongiorno


Buongiorno mondo! Nei pochi versetti del vangelo di oggi, sottolineo questa espressione: "E la numerosa folla lo ascoltava volentieri" (Mc 12,35-37). Da quanto hanno detto anche i suoi avversari, sappiamo che Gesù non aveva peli sulla lingua. E la folla ascolta sempre "volentieri" chi sa mettere a tacere il potente di turno. Salvo poi essere pronta ad accorrere in aiuto al medesimo al primo accenno di "crucifige". Lo vediamo anche nei talk show che ci propina la tv del nostro tempo: quattro impediti che si danno da fare per non farsi capire. E se vi è la possibilità di aumentare la confusione e gettare tutto in caciara, chiamando a testimone una folla urlante, il piatto è bell'e pronto. Al mio segnale scatenate l'inferno... panem et circenses... non siamo cambiati molto, a quanto pare.
Certamente, Gesù si faceva ascoltare "volentieri", Ma oggi non dimentichiamo ciò che lui stesso disse in proposito: "Chi ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a una casa costruita sulla sabbia..." credo che il resto lo conosciamo bene anche se lo dimentichiamo "volentieri". Ascoltare il Maestro è decidersi per, è fare una scelta ben precisa, è posizionarsi dentro il Regno assomigliando al Padre nel nostro modo di amare l’uomo. Il Maestro propone, come sempre, la sua via e ciascuno è chiamato far la sua scelta: o limitarsi ad ascoltare con due orecchie per cui da una entra e dall'altra esce, o ascoltare con il cuore, unico grembo capace di generare una nuova parola di vita per il nostro oggi. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

giovedì 4 giugno 2020

Buongiorno


Buongiorno mondo! Allo scriba che identifica nell'amore a Dio e al prossimo il grande comandamento, Gesù risponde, seppur ammirato, che: "Non sei lontano dal regno di Dio" (Mc 12,28-34). Ricevessi io un complimento di tal fatta dal Maestro affogherei nel famoso brodo di giuggiole! È un complimento che non deve però trarre in inganno: Gesù specifica che sì, "non è lontano", ma non è ancora "dentro" il Regno. Identificare la strada dell'amore verso Dio e verso il prossimo è già una buona indicazione, ma non basta. Non basta perché la tentazione di dividere le due realtà, di fare la parte in favore dell'una o dell'altra è sempre molto forte. Lo aveva capito Giovanni nella sua lettera: "Come puoi dire di amare Dio che non vedi se non ami il fratello che vedi?". Le due realtà sono inscindibili, tanto che Dio stesso ha scelto di farsi uno di noi perché potessimo vivere orientando la nostra vita al bene dell'altro. In questo modo "si ama" Dio: continuando a collaborare con Lui all'opera della creazione che ancora non è terminata e avrà fine solo quando ognuno finalmente si riconoscerà nel volto dell'unico Padre. Così facendo si sbarra la strada anche alla tentazione di sapere "chi è il mio prossimo", evitando la trappola del fissare dei limiti, dei paletti. Il prossimo sono io che amo, sono io che mi faccio prossimo ad ogni uomo e donna perché scelgo di lavorare gomito a gomito con il Padre, grazie al Figlio e nella forza dello Spirito. A tutte e tutti un abbraccio. Buona vita.

mercoledì 3 giugno 2020

Buongiorno


Buongiorno mondo! "Non è un Dio dei morti ma dei viventi!", (Mc 12,18-27) così il Maestro chiude la pagina evangelica di oggi. Il Dio che ha voluto creare l'uomo, che l'ha da sempre cercato, è un Dio che vuole comunicare a ciascuno la sua stessa vita, la sua stessa condizione divina. Par tanti motivi, tra cui non trascurerei la brama del potere, questo Dio è stato seppellito sotto montagne di divieti, di leggi, di obblighi, di tradizioni ritenute sacre e di "diritto divino" tali da deturparne il volto, fino a trasformarlo in quello di un tiranno perennemente arrabbiato, pronto a scagliare la sua ira sul mondo peccatore (naturalmente per il tramite dei suoi amatissimi e addestratissimi ministri che si frappongono fra l'uomo e "l'ira di Dio" come una sorta di scudo, dietro modico compenso....). Il Maestro ci propone invece l'immagine di un Padre che vuole la vita per i suoi figli, la vuole talmente da offrire la sua: non è un Dio che si prende le vite degli uomini, un Dio mortale (nel senso attivo, che comunica morte), ma un Dio vitale, che comunica continuamente la sua vita, un Dio della vita. Come sempre, a noi scegliere da che parte stare e quindi, come ieri, a chi voler assomigliare. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

lunedì 1 giugno 2020

Buongiorno


Buongiorno mondo! Oggi la chiesa celebra la memoria di Maria Madre della Chiesa (Gv 19,25-34). Credo che tale memoria ci aiuti a dare una degna collocazione alla figura di Maria dentro le nostre vite. È la Madre dei crocifissi che sono ancora ben piantati dentro la nostra storia, la Madre che raccoglie le urla di dolore e disperazione degli oppressi, di tutti gli umiliati che sono il prodotto di questa nostra cultura del profitto a tutti i costi. È la Donna che cammina accanto alle donne del nostro tempo che non conoscono se non sfruttamento e violenza. È la Madre che piange i suoi figli che muoiono nella ricerca di una vita dignitosa e senza guerre. È la Donna che ha sfidato l'autorità di allora per stare sotto la croce di un Figlio, perché non rimanesse solo in quel momento, sfidando così anche le altre "pie" persone che in nome della santa religione avevano applaudito a ogni colpo di martello. È la Madre di ciascuno di noi, quando tenebra e solitudine avvolgono e solo il suo abbraccio materno consola e rinfranca, la Madre che ci infonde coraggio per ricominciare a camminare dietro il Figlio, Maestro e Signore. È la Donna, la Madre che ci insegna a farci discepoli del Maestro. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.