mercoledì 31 maggio 2023

Buongiorno mondo!

Festa della Visitazione



Lc 1,39-56

“Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo…”.




Il saluto che Maria porge a Elisabetta non è un semplice gesto di cortesia (che peraltro avrebbe dovuto essere indirizzato a Zaccaria, ma siccome è ancora “muto” non può entrare in relazione) ma una vera e propria trasmissione di vita e di gioia. Maria, arca della nuova alleanza, offre a Elisabetta una parola “salutare”, che comunica l’energia divina in lei contenuta. 

È una bella provocazione per noi e le nostre comunità attuali: riappropriarci del dono di scambiarci parole “salutari”, parole che sanno suscitare vita, che aprono alla gioia, che comunicano l’esperienza della presenza del Mistero in ciascuno di noi. La sfida per le nostre comunità oggi va nella direzione di Maria: comunità che non temono di mettersi in movimento, comunità che vivono la “fretta” della passione per l’incontro, comunità che aprono spazi a parole “salutari” che permettono allo Spirito di circolare liberamente per aprire cuori e menti. In altre parole, comunità che non stanno ferme nella loro beata solitudine ma che ogni giorno si mettono in viaggio verso quelle periferie esistenziali che papa Francesco ci chiede di visitare e nelle quali far entrare la parola “salutare” della vita e della speranza. Ci sono tante “Elisabette” che attendono tale parola: mettiamoci in viaggio. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

martedì 30 maggio 2023

Buongiorno mondo!

Poveri ma liberi


Mc 10,28-31


"In quel tempo, Pietro disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna". 


Il testo riflette  la situazione delle comunità che cercano di vivere il messaggio evangelico, scardinando i principi della triade idolatrica costituita da potere-avere-apparire, suscitando per questo anche reazioni violente. Queste parole sono da comprendere alla luce delle Beatitudini, soprattutto la prima, là dove si afferma che la scelta fondamentale del Regno si effettua nella povertà volontaria, intesa come preoccupazione del benessere dell'altro, cura della felicità altrui. Il Maestro non cambia mai direzione: il criterio di appartenenza al Regno è la cura dell'altro, è il farsi prossimo, così come il Padre fa con ciascuno. A nessuno è richiesto di ridursi in mutande! A chi vuole è proposto di condividere la propria vita per il bene dell'altro, quand'anche questi fosse un nemico. In altre parole: il Maestro propone di farsi pane, non di vendere o comprare pane! 

A tutte e a tutti un abbraccio. Buona vita.

martedì 23 maggio 2023

Buongiorno mondo!

Immersi nella vita



Gv 17,1-11

"Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo". 



La pienezza della vita che Gesù offre a tutti è la relazione intima con il Padre e con Lui. Ci siamo sempre affannati a chiederci: "ma che ci sarà di là? Come sarà la vita eterna?". E via con la fantasia: cori angelici h24 con le arpe in mano, contemplazione beata di Dio (cosa  poi voglia dire questo io non l'ho mai capito...boh, staremo in una sorta di poltroncina a vedere chi o che cosa?), passeggiate sulle nuvole che neanche gli astronauti nello spazio... Gesù non offre anteprime o anticipazioni di quello che sarà l'al di là, ma prega per i suoi perché già qui, in questa vita,  possano sperimentare la pienezza della vita restando in comunione d'amore con il Padre e con Lui, scegliendo di vivere la propria esistenza seguendo la via del dono tracciata da Gesù stesso. Vivere così già assicura una qualità di vita tale che diventa eterna, superiore alla morte stessa. La nostra preoccupazione è quella di restare uniti alla vite, lasciare che l'Agricoltore faccia il suo lavoro e prestare attenzione a fare frutto. Un frutto che faccia crescere la vita, l'amore, che brilli come luce in mezzo a tante tenebre. Già lo cantava Dante: l'unica nostra cura è quella di restare immersi in quell' "Amor che move il sole e l'altre stelle", il Fondamento ultimo dell’essere. Tutto il resto ci verrà dato in più. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

lunedì 22 maggio 2023

Buongiorno mondo!

Credenti credibili


Gv 16,29-33

"Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!". 


Vivere seriamente la sua proposta significa anche "scontrarsi" con quella realtà "mondana", con quel sistema di falsi valori che svilisce l'uomo e la sua dignità. Non cerchiamo lo scontro, ma se viviamo seriamente assumendo il suo stile di vita, questo ci porterà a delle scelte che non sempre  saranno "gradite e apprezzate" dal sistema di potere-avere-apparire che oggi regge le relazioni tra tante persone. Quello che ci viene chiesto, però, è sempre di preoccuparci in primo luogo di far splendere la luce, non di combattere le tenebre; la nostra unica preoccupazione è di essere tralci che producano un buon frutto, non cesoie ambulanti autoinvestite del compito di "purificare" , tagliare e buttare nel fuoco!. Già troppi in mezzo a noi si sono assunti questo compito, rubandolo al Padre che è l'unico agricoltore. Il nostro obiettivo non è eliminare il "sistema-mondo", ma offrire la testimonianza serena di una vita che si fa dono e servizio, seguendo in questo modo la via tracciata dal Maestro. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

giovedì 18 maggio 2023

Buongiorno mondo!

Cercatori instancabili


Gv 16,16-20


"In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia». 


I discepoli del Signore non sono delle "vispe terese"  che vanno in giro per il mondo con i moscerini sui denti a causa del sorriso perenne stampato in viso! Siamo uomini e donne immersi nelle profondità della vita, nei suoi meandri a volte dolorosi; siamo donne e uomini che credono nella personale fatica quotidiana del crescere; siamo donne e uomini non "a prescindere" ma che guardano al Figlio dell'Uomo come al modello di quell'umanità pienamente realizzata. Siamo donne e uomini che non si accontentano di una fede detta da altri, ma che cercano in profondità; non si accontentano, pongono e si pongono domande, in un travaglio quotidiano per purificare continuamente l'immagine del volto di Dio, per purificarla da storture e deviazioni, da paure e proiezioni magiche. Siamo donne e uomini che scelgono di appoggiare la fede nelle profondità della vita, anzi di appoggiarsi alle profondità della vita per dare spessore a una fede troppo spesso maltrattata, poche volte formata dall'amore. È un "parto" continuo, quotidiano: il parto che genera l'uomo nuovo, colui che davvero può cantare un canto nuovo alla vita, al Signore della Vita, al Padre della vita. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

lunedì 15 maggio 2023

Buongiorno mondo!

Religione e idoli



Gv 15,26-16,4

”Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me". 



La perversione della religione e il rifiuto dell'esodo dalla religione alla fede porta a conseguenze "letali". Lo abbiamo visto nelle nostre Crociate, condotte al grido di "Dio lo vole", così come negli assassinii di donne e uomini non  "in linea" con la dottrina della Chiesa al tempo dell'Inquisizione. Lo vediamo oggi nell'efferata violenza di quell'Islam ideologizzato che "in nome di Dio" compie stragi a piè sospinto. Il messaggio, la proposta di Gesù è radicale: occorre cambiare la nostra immagine di Dio. Occorre passare da Dio, in nome del quale si può togliere la vita, al Padre, in nome del quale la vita è sempre e solamente donata. È proprio il potere religioso che desidera mantenere quell'immagine di Dio meno "imbarazzante" di quella proposta da Gesù: è l'immagine del Dio che ama "ordine e disciplina" a tutti i costi, del Dio che ama farsi servire e riverire, del Dio che non si occupa e preoccupa della nostra vita perché vergognosamente attento solo alla sua. 

Gesù mette in guardia i suoi perché non cadano nella tentazione di costruire la comunità su questa falsa immagine di Dio, ma piuttosto aprano spazi all'immagine del Padre che fa passare il suo amore attraverso il nostro, che spande il suo perdono nel nostro perdono reciproco, che ama senza attendersi nulla in cambio e chiede ai suoi figli di fare altrettanto. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

giovedì 11 maggio 2023

Buongiorno mondo!

Un amore che genera gioia



Gv 15,9-11


 "Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena". 



Ribadisco che l'unico comandamento cui fa riferimento Gesù è quello dell'amore reciproco modellato sul Suo, un amore che si esplicita nel servizio concreto reso ai fratelli, un servizio che non si schiera a favore "dei nostri", un servizio che si china su qualunque uomo o donna feriti dalla vita e dall'ingiustizia perpetrata da chi ha scelto di vivere nelle tenebre. La cosa più bella, a mio avviso, è che la vita donata e vissuta in questo modo produce una gioia che va al di là di ogni aspettativa, la stessa gioia che prova il Maestro e che è dato anche a noi di sperimentare. È la gioia di Dio che esplode nei nostri cuori, è la gioia che comunica la vita e che apre lo spazio alla manifestazione dell'amore del Padre. È il progetto di Dio su ciascuno: fare di noi persone felici: felici perché amati, felici perché amanti. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

mercoledì 10 maggio 2023

Buongiorno mondo!

Il vino nuovo



Gv 15,1-8


"Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto (…)“. 



Chiariti i ruoli (Gesù è la vite, il Padre il vignaiolo, e noi i tralci), questo testo infonde serenità. I tralci che "non portano frutto" vengono tolti. Da chi? Sempre e solamente dal Padre. Non da Gesù, non da  noi, non da altre istanze. È il Padre che si sobbarca questa incombenza (qualcuno abituato "troppo bene" ora comincerà a chiedersi: "E ora che faccio? Non ho più un lavoro!!!".) E quelli che portano frutto il Padre, attenzione, non "li pota" ma "li purifica". Non vedo per qual misterioso motivo qui si traduca con "potare" quel che subito dopo si traduce con purificare ("Voi siete già puri per la parola....). Sono proprio queste parole che mi danno serenità. Ci hanno sempre insegnato a "purificarci", a migliorare, a fare sforzi per cambiare, a perfezionarci, mentre Gesù non ha mai chiesto tutto questo. Infatti quali risultati abbiamo ottenuto? Nulla o quasi. Anzi, più tendiamo a perfezionarci più siamo scornati e frustrati dalla nostra incapacità (quante volte in confessione ho sentito parole come queste: "Cosa vuole, don, sono ancora qui, sono sempre gli stessi, quelli dell'altra volta e un po' mi vergogno..."). Abituati a impietosi esami di coscienza, abbiamo perso di vista il fine della nostra esistenza: portare frutto. Non ci è richiesto di migliorarci agli occhi di Dio. Ci pensa il Padre a purificarci, a togliere dalla nostra vita quelle imperfezioni, quelle impurità che ci impediscono di fare frutto. E non siamo noi a decidere quali sono, ma Lui. Chi ha detto che un mio difetto agli occhi Suoi non sia qualcosa di buono? È come nella parabola della zizzania e del grano: non sta a noi strappare, ma è il Padre che decide quando e ciò che è grano e ciò che è zizzania. 

E "portare frutto" cosa significa? Significa diffondere la linfa che riceviamo dalla vite, significa accogliere il dono del Pane per farci pane a nostra volta. E colui che non lo fa? E chi si limita ad accogliere il Pane e a tenerlo per sé? Gesù è chiaro: come il legno della vite, l'unico legno inutile (non ci puoi far nulla; nemmeno la sua cenere, da bruciato, puoi usarla per lavare perché macchia!), così chi non fa frutto finisce nel nulla. Se "sterilizzi" la forza dell'Eucaristia fermandola a te, sei un tralcio che intralcia, un "parassita" eucaristico che nulla ha da spartire con il Regno. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

martedì 9 maggio 2023

Buongiorno mondo!

Una vita per la pace, una pace per la vita



Gv 14,27-31

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi (…)”.


Non è un augurio irenico di assenza di guerra (e già sarebbe tanto in questo nostro mondo!), ma molto di più. Lo shalom in cui il Risorto ci invita ad entrare è la pienezza della felicità, la pienezza di tutto ciò che porta a realizzazione la nostra umanità. E tutto questo, proprio perché è il Suo shalom, trova la sua fonte, la sua sorgente, nell'amore che si fa servizio, nell'amore che si inginocchia davanti all'umanità ferita per versarvi "l'olio della compassione e il vino della misericordia". Non è una pace che addormenta, ma uno shalom che tiene ben desti, che non lascia dormire sonni tranquilli fino a quando vi sarà un fratello o una sorella che, al bordo delle nostre trafficatissime vite, dirà: "Io non ho nessuno". 

È lo shalom proprio di chi condivide il farsi pane del Maestro, lo shalom del pastore che offre la sua vita per le sue pecore, lo shalom di chi dimora nel Padre e nel Figlio per diventare trasparenza di una presenza amorosa che vuole tutte e tutti felici e pieni di vita. 

Lo shalom di chi sceglie di vivere la propria esistenza non sotto il segno di un "me ne frego" sempre più invadente, ma all'insegna di un "I care" che si traduce in gesti concreti di solidarietà, di accoglienza, di vita condivisa e offerta. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

lunedì 8 maggio 2023

Buongiorno mondo!

Amore che genera vita



Gv 14,21-26

"...Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama...". 



Ridurre la proposta del Maestro a una semplice continuazione di quanto iniziato da Mosé, cioè un' aggiunta alla Legge mosaica per dare una verniciata di nuovo, significherebbe snaturare e svilire tutto l'annuncio evangelico. I "comandamenti" di cui parla Gesù esulano dal contesto della religione e aprono la via all'esperienza della fede, in cui il "comandamento" non è più una legge esterna cui obbedire, ma l'accoglienza profonda di un amore capace di plasmare e trasformare la mia e l'esistenza altrui. L'esperienza della fede non esige più una pedissequa e impersonale obbedienza -sottomissione (come nel caso della religione), ma propone la categoria della somiglianza come tratto distintivo della persona. In parole povere: non si tratta più di obbedire a una serie di comandi dati da Dio per metterci a suo servizio, ma si tratta di accogliere l'amore di un Dio che serve e ci chiede di assomigliare a Lui nel nostro modo di amare concretamente le persone. Dunque amare Gesù non è imitarlo o vivere in un certo modo "perché l'ha detto Lui" (così facendo non avremmo interiorizzato nulla e saremmo ancora persone immature che attendono da altri le indicazioni per vivere), ma accogliere l'amore del Padre che mi invita, nella creatività della fede, a sviluppare, inventare, mettere in atto modi e stili di vita che lascino trasparire la freschezza e la bellezza di tale amore. Ecco "i comandamenti" di Gesù... Per capirli occorre inginocchiarsi con Lui sui piedi dei fratelli e delle sorelle che incontriamo: solo così potremo guardarlo negli occhi e sussurrargli senza vergogna né timore di essere smentiti: "Ti amo, Signore della vita”. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

venerdì 5 maggio 2023

Buongiorno mondo!

Sorelle e fratelli in cammino



Gv 14,1-6

“(…) Io sono la via, la verità e la vita (…)“.



Agli inizi, il cristianesimo era chiamato "la Via”: un percorso, uno stile da acquisire che parlasse il linguaggio delle beatitudini. Non era una norma, non era quel complesso di norme e strutture (e sovrastrutture) che poi sarebbe diventato. Anche i nostri vescovi, nella presentazione dei Catechismi, hanno scritto "Catechismo per la VITA cristiana", non per la dottrina cristiana. 

Ce la giochiamo ancora qui, anche oggi, con il Maestro che si propone come Via, come percorso che avvicina a quella Verità che si disvela progressivamente ad ogni donna e ogni uomo che cercano, lottano e si battono perché davvero la vita sia cosa degna, umana, tanto umana da essere finalmente divina. 

Non siamo possessori di verità che escludono, ma umili viandanti che cercano, ascoltano, si fanno compagni di strada per arrivare a generare vita dentro e attorno a se. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

giovedì 4 maggio 2023

Buongiorno mondo!

Servi beati



Gv 13,16-20

”…dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù disse loro: "In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato.  Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica". 


La beatitudine per il Maestro sta non solo nel "sapere", ma soprattutto nel praticare la via del servizio.. Il gesto appena compiuto da Gesù (la lavanda dei piedi) diventa per i suoi discepoli, per noi, fonte di beatitudine. La felicità non sta nel fare qualcosa, ma nell'essere continuamente a servizio, a fianco del Maestro, chinati sui "piedi" sporchi, stanchi, magari feriti, dell'umanità di oggi. Coloro che vogliono tornare a ricevere la "santa comunione" in ginocchio hanno capito ben poco del messaggio del Maestro: non è davanti a Lui che bisogna inginocchiarsi, ma davanti ai fratelli e sorelle che più rappresentano i "piedi sporchi" dell'umanità. Solo così "saremo davvero beati". 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

mercoledì 3 maggio 2023

Buongiorno mondo!

“Vedere” Dio


Gv 14,6-14

"...Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre?". 



Tutto quanto Gesù ha detto, tutto quanto ha vissuto, il suo modo di amare, di relazionarsi con le persone, la sua attenzione all'uomo ferito, all'escluso, il suo camminare sulle nostre strade per venirci a cercare, ebbene, tutto questo per dirci come Dio è e opera, per mostrarci il volto del Padre. Vuoi sapere chi è Dio? Da questo momento non puoi più fare a meno del Maestro: è Lui che ha la chiave per accedere al suo volto. Un Dio non più inaccessibile, ma un Dio che si fa uno di noi per insegnarci a essere come Lui. Un Dio che per farsi capire, per mostrarci come "funziona", si fa uno di noi. Inutile andare a cercarlo fuori dell'umanità, nell'alto dei cieli: troveremmo solo nuvole e aria pura. No. Occorre restare con i piedi ben piantati per terra e in ginocchio davanti ai fratelli e alle sorelle cui laviamo i piedi con Lui e come Lui. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

martedì 2 maggio 2023

Buongiorno mondo!

Immersi in Lui



Gv 10,22-30


"Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio". 


Essere coscienti del fatto che il Padre conosce ognuno di noi, si occupa e si preoccupa per ognuno, ci tiene nelle sue mani, è consolante e dà forza per proseguire il cammino. Questa presenza paterna/materna di Dio ci aiuta a cambiare la nostra relazione con Lui e, di conseguenza, con gli altri. Non siamo più in presenza di un Dio che ci scruta, ma di Padre/madre che ci guarda con tenerezza; non siamo più davanti a un Dio che pretende la nostra attenzione e il nostro servizio, bensì siamo nelle mani di un Padre/Madre che ci circonda di attenzioni e si mette a nostro servizio. Tanti si diranno: belle parole. Ma come faccio a credere in questa cosa? Beh, per sperimentare questo Dio presente in tal modo c'è un'unica via: smettere di pensare a se stessi e imparare a occuparci e preoccuparci del bene altrui. In questo modo sperimenteremo che quanto più ci prendiamo cura dell'altro, del suo benessere e della sua felicità, tanto più percepiamo come “Dio” si prende cura di noi e sperimenteremo tutto questo nella semplicità del quotidiano. Comprenderemo che davvero "nessuno può rapirci dalla mano del Padre", neanche la morte. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

lunedì 1 maggio 2023

Buongiorno mondo!

1 Maggio


Solamente due parole per ricordare tutte e tutti coloro che oggi non fanno festa perché non hanno lavoro o perché l'hanno perso e non possono più, per i tanti fantasiosi motivi che la nostra economia ultraliberista riesce a inventare, rientrare nel "circuito" lavorativo. 

Vorrei ricordare anche tutti i lavoratori, quelli che ancora ci credono, quelli che si appassionano al loro lavoro non solo come mezzo per portare a casa la pagnotta, ma come modo di esprimere se stessi, con passione. 

Vorrei ricordare anche i lavoratori e le lavoratrici che sono costretti a un lavoro che non amano ma di cui non possono fare a meno, coloro che "se non ti sta bene, fuori c'è la fila che aspetta il tuo posto", quelli che "bada di non ammalarti altrimenti rischi...", le donne che "guarda che qui la maternità è un optional: se la vuoi ti giochi il posto". 

Vorrei ricordare tutte e tutti coloro che sono in attesa di "essere ricollocati”, quasi fossero dei soprammobili da spostare a piacimento. 

Vorrei ricordare i grandi manager, dagli stipendi altisonanti, quelli che se l'azienda va male non è mai colpa loro ma sempre della crisi (e il loro stipendio aumenta comunque!) e quelli che se l'azienda va bene è solo e sempre merito loro, mai dei loro operai e operaie (e il loro stipendio aumenta ancora!).

 Vorrei ricordare tutte e tutti i giovani che si affacciano al mondo del lavoro dove trovano spesso porte chiuse e condizioni poco allettanti per allenarsi al mestiere. 

A tutte e a tutti, anche a coloro che ho involontariamente dimenticato, il mio augurio per la festa di oggi affinché la parola lavoro non sia più associata a sfruttamento indegno ma divenga finalmente espressione della creatività che contribuisce al processo della creazione ancora in atto.

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.