venerdì 28 giugno 2024

Buongiorno mondo!

Dio come Gesù



Mt 8,1-4


Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì.

Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».

Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita.

Poi Gesù gli disse: «Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va’ invece a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».



La legislazione che riguardava la lebbra era chiarissima e severa: che era riconosciuto (dal sacerdote) come affetto da questa malattia doveva essere isolato, condannato all'ostracismo e emarginato dalla società civile. E per evitare di rendere impure altre persone, doveva fare in modo di segnalare la sua presenza e mantenere debite distanze. Al suo solito, Gesù fa capire che non è escludendo che si risana una persona, non è emarginandola, non è isolandola, ma "toccandola", circondandola di affetto e amore. Troppo facilmente abituati a pensare (anche perché così facendo evitiamo spesso di sporcarci le mani) che Gesù è Dio, non pensiamo mai nell'altra direzione: Dio è come Gesù. Il gesto che pone Gesù sta a indicare ciò che compie Dio nei nostri confronti ogni giorno, ma soprattutto, nei confronti di tutte e tutti coloro che in qualche modo la legge esclude, isola ed emargina. 

Io sarò pure "confuso", come qualcuno (non molto amabilmente) mi ha detto, ma assicuro che tutto mi è diventato più chiaro da quando ho compreso che Dio è come Gesù: la prospettiva cambia, e di molto (e forse tante stupidate che si sentono in giro sparirebbero). 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

martedì 25 giugno 2024

Buongiorno mondo!

Non solo fare il bene, ma essere bene



Mt 7,6.12-14


 (…) “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti" (…).



C’è bisogno di commentare? Non credo proprio. Siamo parte del "popolo della senape": non abbiamo bisogno né di piazze né di innalzare campanili. Non stiamo a fare manifestazioni per poi ipocritamente contarci per dire che siamo forti, che noi siamo qualcuno. Non partecipiamo a cortei Pro Life selezionando quali “life” contano e quali invece possono cadere nel limbo dell’indifferenza (non sopporto più questo cristianesimo che seleziona a seconda della visibilità ottenuta dagli organizzatori!).

Il giardino del quotidiano di ogni uomo e ogni donna sono il campo in cui, con fiducia, spargiamo il seme della Sua Parola, certi che darà frutto a suo tempo; passiamo “facendo del bene a tutti”, indistintamente, senza chiedere patentini di appartenenza, dichiarazioni di identità o genere sessuale, perché così opera il Dio che ci ha rivelato Gesù. La cristianità va scomparendo, ed è un bene. Da questa morte rinascerà un cristianesimo più autentico. A noi il compito di gettare i semi. Altri vedranno i frutti.

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

lunedì 24 giugno 2024

Buongiorno mondo!

Farsi voce




Oggi è la solennità della nascita di San Giovanni Battista, ultimo dei profeti e famosissima "vox clamantis in deserto", la voce che grida nel deserto. È vero che Marco ha utilizzato il testo di Isaia spostando la punteggiatura (da "Voce di uno che grida: "Nel deserto preparate...." a "voce di uno che grida nel deserto: preparate..." ), ma resta affascinante comunque quel gridare nel deserto, all'epoca luogo-simbolo del rifiuto di una certa istituzione religiosa, ma anche rifugio per terroristi che combattevano l'invasore (niente di nuovo sotto il sole...mi pare). 

Non voglio essere irriverente né dissacrare la figura del Battista, ma a volte pensando a Lui mi viene in mente quella famosa pubblicità della particella di sodio nella bottiglia d'acqua: "C'è nessuuuuunooooo....?". 

È il destino di tutte le voci che annunciano la Parola: spesso, se va bene, non vengono degnate di attenzione; al peggio, vengono ridotte al silenzio. Ma vi è anche un'altra realtà, più subdola: pur di non ascoltare la voce al servizio della Parola, si fanno avanti voci che vogliono essere loro stesse parola, che sanno abilmente sostituirsi alla Parola; voci che hanno la pretesa di possedere la Parola. 

Giovanni insegna che non si possiede la Parola, ma si è posseduti da essa. Siamo solo voci che si fanno eco di una Parola che viene da lontano e sa condurre lontano chi a lei si affida. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

venerdì 21 giugno 2024

Buongiorno mondo!

Essere magnanimi



Mt 6,19-23


(…) La lampada del corpo è ’l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!



Gesù parla di occhio "cattivo”: occorre ben comprendere questa espressione. “Occhio cattivo", infatti, nella tradizione biblica ha un sapore differente rispetto al nostro modo di intendere (e se non si conosce tale sapore si rischia da far dire al Vangelo quello che non vuol dire, distribuendo "falsi occhi cattivi" a destra e a manca, e in questo sport da noi, nella Chiesa, gli specialisti abbondano!). "Occhio cattivo o maligno" indica precisamente la taccagneria, l'avarizia, il braccino corto. Capiamo ora cosa vuol intendere il Maestro: se vivi di avarizia, se chiudi il tuo cuore alle necessità della sorella o del fratello, per favore, non pregare il Padre nostro, non prendere in giro chi rivela la sua essenza nella gratuità, nel perdono incondizionato e gratuito. Se scegli la piccineria del cuore, non puoi assomigliare al Padre e quindi non riuscirai a seguire la strada del Figlio.  Questo “occhio cattivo” è come la febbre: è un sintomo. Sintomo dell’unica malattia diagnosticata da Gesù: la sclerocardia, la durezza di cuore che genera esclusione e indifferenza. 

Ecco, in breve quanto il Maestro ci invita a vivere oggi. Rifiutare lo stile di vita che nasce da un "occhio cattivo" significa condividere le scelte di vita del Maestro, vivere la libertà del dono e condividere quella del perdono reciproco. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

giovedì 20 giugno 2024

Buongiorno mondo!

Coltivare il silenzio



Mt 6,7-15


"Pregando, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole" (…).



Questo nostro tempo è segnato particolarmente dalla velocità: fretta, novità, sempre di corsa... Anche la comunicazione risente pesantemente di questo, tanto che ci si vanta di vivere nel secolo delle comunicazioni sempre più veloci: non fai a tempo a pensare qualcosa, stai ancora finendo di elaborare che zac!... sei già in rete, o al cellulare. Mi pare però, senza voler fare il nostalgico, che, sì, abbiamo reso le comunicazioni più veloci, ma abbiamo perso LA comunicazione, l'uso sapiente della parola, l'ascolto calmo, finanche il silenzio, che dobbiamo sempre riempire di qualcosa. E questo incide anche sull'uso ce facciamo della parola nella nostra preghiera: è tutto un parlare, leggere, riempire i vuoti perché altrimenti non si sa che fare. Quando c'è silenzio durante la preghiera si avverte quasi un certo imbarazzo: dai, di' qualcosa... metti qualcosa, leggiamo, cantiamo. 

"Pregando, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole": ecco la consegna del Maestro oggi. Ritrovare il senso della nostra parola nella sua Parola, imparare ad ascoltare il "mormorio" della voce del Silenzio, entrare in sintonia con Lui per imparare a parlare in maniera più umana. E questo ci aiuterà a penetrare nel mistero del linguaggio di Dio. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

mercoledì 19 giugno 2024

Buongiorno mondo!

Autenticità



Mt 6,1-6.16-18


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. (…)


Gesù chiede ai suoi di non cadere nella trappola dell'apparire e di evitare con cura l'ipocrisia. Ipocrita, nel greco classico, era l'attore teatrale. Ecco, Gesù invita a non fare gli attori nella vita, a non mostrarsi per ciò che non si è, a evitare di giocare un ruolo, a smetterla, se fosse il caso, di fare gli imbonitori, a piantarla di imporre pesi "che voi non toccate nemmeno con un dito". Ho l'impressione, non troppo vaga in verità, che molti cattolici oggi amino interpretare un ruolo piuttosto che vivere il messaggio del Maestro. Così si vedono in giro crociati arrabbiati contro tutto e contro tutti; pseudo-biblisti col diploma di Radio Elettra che non sanno distinguere tra Primo e Nuovo Testamento, facendo dire alla Bibbia tutto ciò che serve a sostenere cause che danno visibilità al momento; teologi dell'ultima ora che “sdottoreggiano” di teologia che manco l'Aquinate.... Esperti di ecclesiologia che parlano in tv o sui social o su altri media proponendo un'immagine di Chiesa tagliata su misura per loro e le loro idee .... .
Per fortuna accanto a questo marasma di ipocriti variamente assortiti, vi sono anche sorelle e fratelli che, nella fatica quotidiana del crescere e del credere, vivono la Parola del Maestro senza far suonare inutili tromboni: è il "popolo della senape", e questo mi conforta. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

martedì 18 giugno 2024

Buongiorno mondo!

Assomigliare



Mt 5,43-48



"Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti (…)”. 



Ecco il cuore della proposta di vita di Gesù: non più obbedire a un Dio che impone i suoi comandi e che dispone delle vite degli uomini a proprio piacimento, quasi fossero marionette nelle sue mani, ma assomigliare al Padre, imparando ad amare con Lui e come Lui. Se da una parte Gesù cancella qualsiasi pretesa di violenza in nome di Dio, dall'altra dona un volto ben preciso a tale Dio: quello di un Padre. E vivere da figli suoi significa, per l'appunto, assomigliare a Lui nel suo modo di amare. In questo modo Gesù chiude il cerchio: quella creatura nata a "immagine e somiglianza", scopre la propria dignità di figlia/o nel potenziare quella "somiglianza" in "assomiglianza". Gesù ha donato la propria esistenza per comunicare il volto di un Dio che non si prende le vite degli uomini ma offre la sua e invita a fare la stessa cosa per la vita di tutti. 

Inutile rinchiudere di nuovo Dio dentro le nostre belle caselline mentali: o accogliamo un Padre o continueremo a costruire idoli muti che soddisfano solamente i nostri desideri di potere. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

lunedì 17 giugno 2024

Buongiorno mondo!

La via della non violenza


Mt 5,38-42


"Avete inteso che fu detto: "Occhio per occhio e dente per dente"; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l'altra..." 



Questa è la giustizia del Regno di Dio, cioè la fedeltà totale al Regno. Non si tratta solamente del rifiuto di ogni forma di violenza (ossia il minimo sindacale per un credente), ma di andare oltre: rifiutare la risposta violenta non basta, occorre essere disponibili a donare la vita anche a chi ti vuol male, aprire percorsi di vita invece che seguire e perseguire strade di morte. 

Rifiutare la violenza non significa comunque restare silenziosi, come pecore al macello: la denuncia contro ogni forma di violenza deve levarsi alta, senza però cadere nel medesimo errore di chi la violenza la usa sistematicamente, sia essa fisica, che verbale che psicologica. Il discepolo non è un pacifista irenico: è un profeta ardente che nel nome del Dio della vita denuncia e annuncia allo stesso tempo. Il rifiuto del male è sempre accompagnato dall'annuncio di una via del bene, del buono, del bello, e per questo è disposto a donare anche la propria esistenza, come seme gettato nella nei solchi dell'umanità per generare un frutto di giustizia. In altre parole: cercando di vivere da figlio che assomiglia al Padre arrivo a poter dire a chi mi percuote che la grandezza del suo volermi male non potrà mai essere superiore al mio volergli bene, anche a costo della mia vita. 

Oggi più che mai il nostro paese ha bisogno di donne e uomini che credono a questo. Altrimenti, se continueremo a seguire la Legge del taglione finiremo per costruire un mondo di cecati sdentati.

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

venerdì 14 giugno 2024

Buongiorno mondo!

La bramosia verso l’altro



Mt 5,27-32


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.

Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.

Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio».




Oggi il Maestro, toccando il delicato tema dell'adulterio (cioè il rischio della "cosificazione" dell'altro/a) ci propone le dure parole ascoltate sopra.

Traduzione: se ti rendi conto che nella tua vita ci sono atteggiamenti, modi di essere e di fare che sono contrari alla vita e all'amore, anche se in maniera dolorosa, vedi di strapparli via di te, altrimenti corri verso l'autodistruzione, diventando così materiale per la Geenna, ossia la valle che faceva da discarica a Gerusalemme. L’adulterio nella tradizione biblica è sovente accostato all’idolatria. Entrambi sono espressione di quel desiderio sfrenato che non conosce limite e che si impossessa di tutto e di tutti. Non riconoscere il limite che permette all’altro di essere altro significa fare spazio a quell’animalità interiore che tutto brama e di tutto desidera impossessarsi. 

Di "monnezza" ne abbiamo già tanta, facciamo in modo che non aumenti!. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

giovedì 13 giugno 2024

Buongiorno mondo!

Con il Dio della vita


Mt 5,20-26


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. (…)




Il nostro Maestro non si accontenta mai; è l'uomo che va sempre "oltre", e invita a fare altrettanto.

La Parola di oggi è un invito ai suoi, a quelli che si riconoscono nel suo messaggio, a superare la fedeltà (così è da intendere il termine "giustizia") all'Antica Alleanza per entrare nell'ottica di quella Nuova, dove non basta astenersi dal fare il male ma occorre essere portatori di vita, persone che si occupano e si preoccupano del bene e del benessere del fratello e della sorella. Anzi, la proposta è ancora più sconvolgente: invita all'amore verso chi mi fa del male, invita ad andare "oltre" la risposta naturale (tu fai questo a me, io faccio questo a te, o reciprocità della risposta violenta) per comunicare vita e amore come e con  il Dio “che fa piovere sui giusti e sugli ingiusti...". Non sono parole facili (e chi lo ha mai detto?), ma sono le Sue e sul piatto della scommessa non ci si può giocare solo per una parte: Lui su quel piatto ci ha messo la vita, e noi che ci mettiamo? 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

mercoledì 12 giugno 2024

Buongiorno mondo!

Da fedeli a figli



Mt 5,17-19


"Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. (…)



Gesù parla in questo modo subito dopo aver proclamato le Beatitudini e a queste bisogna far riferimento per intendere rettamente quanto vuol dire. In un certo senso è una dedica a tutti i nostalgici di "ordine e disciplina", ai cultori dello “Iota Unum”, a tutti coloro che identificano il Dio di Gesù nel Dio legislatore che dai suoi fedeli pretende obbedienza cieca e assoluta, pena la dannazione eterna. "Legge e Profeti" sono compresi e superati dalla proposta che Gesù fa nelle Beatitudini. I "precetti minimi" cui fa riferimento, infatti, sono proprio le beatitudini e niente altro. Chi volesse intendere che Gesù faccia riferimento alle minuziose prescrizioni della Legge è completamente fuori strada. L'ostinazione di chi ancora oggi continua a credere in una visione conciliante tra la legge antica e quella proposta da Gesù non è nella linea proposta da Gesù. Per certi aspetti, anche il Decalogo viene “compiuto”: davanti alle Beatitudini le Dieci Parole il cedono il passo. Perché allora continuiamo a proporre "esami di coscienza" fondati sul Decalogo? Noi continuiamo a far esplorare minuziosamente le coscienze, con precisione chirurgica, mentre le Beatitudini invitano ad assumere uno stile di vita ben diverso. Uno stile in cui da "fedeli" si è invitati a diventare "figli"; dove lo stile di vita non è più orientato all'obbedienza, ma all'assomiglianza all'amore del Dio di Gesù. 

Eppure Gesù ha pagato con la vita la sua proposta! Mah...

Un abbraccio e buona vita a tutte e a tutti.

martedì 11 giugno 2024

Buongiorno mondo!

Gratis



Mt 10,7-13


In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:

«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni.

Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. (…)




 Ai nostri orecchi suona sempre strana e suscita sospetti questa parola (peraltro oggi abusata): gratis. Siamo ormai talmente sospettosi che appena sentiamo la parola "gratis" subito pensiamo: "Dove sono le righe piccole?", nel migliore dei casi, oppure il plateale: "Qui gatta ci cova.... nessuno fa nulla per nulla!". 

Il fatto di vivere immersi in una cultura che ci bersaglia continuamente di proposte commerciali "gratis con l'asterisco" non ci aiuta a lasciarci provocare dalla parola del Maestro che invita a non farsi possedere dalle cose, o non sentirci padroni nemmeno della vita che abbiamo ricevuto, ma a vivere proprio della gratuità di quel Dio che si “fa indietro” per fare spazio alle sue creature affinché possano fare brulicare la vita. Assomigliare al Dio di Gesù è dispensare gratuitamente se stessi per il bene dell'altro, in ogni caso, senza preoccuparci se il tutto andrà a buon fine. Ricordiamoci della parabola del Padre misericordioso: non ha negato nulla al figlio, non ha chiesto nulla al suo ritorno: nella gratuità ha donato, nella gratuità ha accolto. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

venerdì 7 giugno 2024

Buongiorno mondo!

Con il Trafitto dalla parte dei “trafitti”



Gv 19,31-37


(…) Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. (…)



Oggi la Chiesa celebra la Solennità del Sacro Cuore di Gesù. La Liturgia, con la sapienza che le è propria, per evitarci di cadere in quel cattivo gusto che sparge melassa in abbondanza sul "Sacro Cuore di Gesù", ci tiene con i piedi per terra e ci propone la crocifissione così come descritta nel Vangelo secondo Giovanni. 

Il colpo di lancia che squarcia il petto di Gesù ci rivela, nel cuore del Figlio, il cuore del Dio stesso: credo sia questa l'intenzione di Giovanni. Un cuore capace di donare vita e "vita in abbondanza". Per questo i suoi "Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto": non è il segno di una sconfitta, ma il segno della vittoria del dono totale di sé capace di generare l'uomo nuovo secondo il progetto della creazione. 

Ma c'è un'altra cosa: quel "Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto" sarà il segno distintivo dei suoi discepoli che da quel momento sceglieranno di vivere dalla parte di tutti di "trafitti" che abitano la storia. Celebrare nella verità e con dignità la solennità del Sacro Cuore è rinnovare il proprio impegno a condividere la storia dei trafitti, la loro esistenza, perché essi sono il nuovo santuario in cui si rivela la gloria di Dio. Appoggiare la testa sul petto del Maestro e chiudersi al grido dei trafitti della storia è un insulto alla scelta di Gesù di fare della propria vita un dono totale. Questo non è il posto per sdolcinate crisi pseudomistiche: volgere "lo sguardo a Colui che hanno trafitto" è lottare perché il progetto di Dio prenda forma nella nostra cultura e faccia nascere quella nuova umanità in cui finalmente cessi il grido di tutti i trafitti della storia. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

giovedì 6 giugno 2024

Buongiorno mondo!

Realizzare la Somiglianza



Mc 12,28-34


In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». (…)



Allo scriba che identifica nell'amore a Dio e al prossimo il grande comandamento, Gesù risponde, ammirato, dicendogli: "Non sei lontano dal regno di Dio". Ricevessi io un complimento di tal fatta dal Maestro affogherei nel famoso brodo di giuggiole! È un complimento che non deve però trarre in inganno: Gesù specifica che "non è lontano", ma non è ancora "dentro" il Regno. Identificare la strada dell'amore verso Dio e verso il prossimo è già una buona indicazione, ma non basta. Non basta perché la tentazione di dividere le due realtà, di fare la parte in favore dell'una o dell'altra è sempre molto forte. Lo aveva capito Giovanni nella sua lettera: "Come puoi dire di amare Dio che non vedi se non ami il fratello che vedi?". Le due realtà sono inscindibili, tanto che Dio stesso ha scelto di farsi uno di noi perché potessimo vivere orientando la nostra vita al bene dell'altro. In questo modo "si ama" Dio: continuando a collaborare con Lui all'opera della creazione che ancora non è terminata e avrà fine solo quando ognuno finalmente avrà realizzato quella “somiglianza” con la Vita che è Dio stesso. Così facendo si sbarra la strada anche alla tentazione di definire "chi è il mio prossimo", evitando la trappola del fissare dei limiti, dei paletti. Il prossimo sono io che amo, sono io che mi faccio prossimo ad ogni uomo e donna perché scelgo di lavorare gomito a gomito con il Dio creatore, grazie al Figlio che me lo rivela e condivide con me lo stesso Alito di vita.. 

A tutte e tutti un abbraccio. Buona vita.

mercoledì 5 giugno 2024

Buongiorno mondo!

 Un Dio amante e vitale




Mc 12,18-27


(…) Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore


Il Dio che, nella tradizione biblica,  ha voluto creare l'uomo, che l'ha da sempre cercato, è un Dio che vuole comunicare a ciascuno la sua stessa vita, la sua stessa condizione divina. Par tanti motivi, tra cui non trascurerei la brama del potere, questo Dio è stato seppellito sotto montagne di divieti, di leggi, di obblighi, di tradizioni ritenute sacre e di "diritto divino" tali da deturparne il volto, fino a trasformarlo in quello di un tiranno perennemente arrabbiato, pronto a scagliare la sua ira sul mondo peccatore (naturalmente per il tramite dei suoi “amatissimi e addestratissimi” ministri che si frappongono fra l'uomo e "l'ira di Dio" come una sorta di scudo, dietro modico compenso....). 

Gesù ci propone invece l'immagine di un Dio che vuole la vita per tutta la creazione, la vuole talmente da offrire la sua: non è un Dio che si prende le vite degli uomini, un Dio mortale (nel senso attivo, che comunica morte), ma un Dio vitale, che comunica continuamente la sua vita, un Dio della vita. Come sempre, a noi scegliere da che parte stare e quindi, come ieri, a chi voler assomigliare. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

martedì 4 giugno 2024

Buongiorno mondo!

A immagine di chi?



Mc 12,13-17


(…) Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».

E rimasero ammirati di lui.




Nel vangelo di oggi troviamo la trappola tesa a Gesù sulla liceità o meno del pagare le tasse all'invasore romano. Da buon ebreo, Gesù risponde alla domanda iniziale con un'altra domanda: "Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?". 

Penso che dietro alla questione contingente delle tasse, il Maestro abbia voluto spingere la riflessione più in profondità, fin dentro il cuore della vita stessa: "A chi vuoi assomigliare?". Al Cesare che, con un sistema di violenza e sopruso, si prende le vite degli altri, o piuttosto a quel Dio che offre la sua perché tutti possano vivere e vivere bene? A quale di questi due "padri" vuoi assomigliare? Una tradizione racconta (non so quanto sia poi vera) che Galileo, davanti alle accuse che gli erano contestate, abbia detto queste parole: "La Bibbia non insegna come va il cielo, ma come si va in cielo". 

Ecco, è la stessa cosa qui. 

Inutile arrampicarci sugli specchi per giustificare elusioni fiscali o pagamenti delle tasse in base al vangelo. Il Maestro va sempre oltre e non sostituisce mai la coscienza personale nel compimento dei propri doveri civili. Ci chiede però una netta posizione nel definire colui al quale vogliamo assomigliare nel nostro modo di vivere. Tutto il resto verrà di conseguenza. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

lunedì 3 giugno 2024

Buongiorno mondo!

Servi, non padroni



Mc 12,1-12


In quel tempo, Gesù si mise a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani]:

«Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.

Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero. (…)




La liturgia di oggi ci offre la pagina della parabola chiamata dei "vignaioli omicidi". La parabola è costruita su uno schema detto di "sostituzione" e si intuisce facilmente il perché. Ma essa ripropone tutta la sua vitalità e forza proprio perché riesce a superare la barriera del tempo e a parlare al nostro oggi. Troppo facile sarebbe relegarla nel tempo e dire che essa ha parlato allora per giustificare la nostra presenza oggi. Il rischio, o meglio, la tentazione è sempre ben presente: impossessarsi della vigna del Signore per usufruirne a nostro vantaggio, per i nostri comodi. È la tentazione presente nella Chiesa ogni volta che pretende di saperne più del suo Signore, ogni volta che decide da se stessa "quale vino produrre". Ogni volta che ci impossessiamo della vigna è come se chiedessimo al Signore di farsi da parte, di accettare garbatamente il fatto che noi siamo più esperti di Lui, che il suo tempo è passato e ora è il nostro momento. Guardando la vita delle nostre comunità a volte ho proprio l'impressione che abbiamo rilevato la vigna dalle mani del "vecchio proprietario" perché l'abbiamo giudicato inadatto ai tempi nostri. 

E allora via a tutta birra con le programmazioni scatenate, i piani ben confezionati, le liturgie riccamente celebrate, i sacramenti a gogò e messe a tutto spiano per "santificare" ogni occasione (dalla festa delle zucchine alla fiera delle patate!). Teniamo buono l'avvertimento: "...darà la vigna ad altri...": eviteremo così di prendere possesso di ciò che non ci appartiene e ci considereremo "semplicemente servi". 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.