mercoledì 3 settembre 2025

Buongiorno, mondo!

Bisognosi di guarigione


Lc 4,38-44


In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva. (…)


Ho sempre amato questa icona della comunità cristiana così ben dipinta da Luca con queste poche pennellate. E mi sembra che essa lo sia in modo particolare di questi tempi. Una comunità in preda a una grande febbre, ossia paralizzata, tremante, quasi costretta più a sopravvivere che a vivere. Ogni volta che la comunità dei credenti dimentica il motivo della sua esistenza, il fatto cioè di essere a servizio dell'umanità tutta intera, senza esclusione alcuna, allora sopravviene la "febbre" che costringe all'immobilità. Tanto è vero che l'incontro con Colui che è la Parola di vita guarisce e rende di nuovo abili al servizio ("cominciò a servirli"). 

Le nostre comunità hanno bisogno di tornare alla “voce” del Maestro, hanno necessità di abbeverarsi alla fonte della Sua Parola per poter essere risanate da tante storture, da tante "febbri" che le tengono immobili: la febbre della paura di perdere la propria identità, la febbre del rifiuto dell'incontro, la febbre dell'esclusione, la febbre del dogmatismo che si infila come un tarlo in ogni discussione per impedire qualsiasi dialogo (e come siamo abili a trincerarci dietro espressioni quali: "Lo dice la Chiesa!", "Lo afferma il catechismo!" ma senza mai lasciarci afferrare in profondità dalla persona di Gesù: ricordo che la nostra fede non è in un dogma, ma in una persona e che se manca questo presupposto tutto il resto è carta straccia!). Il primo passo è dunque quello di prendere coscienza del nostro bisogno di guarigione e chiedere al Maestro di guarirci.

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

La guerra è la malattia non la soluzione 


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Buongiorno, mondo!

5 commenti:

  1. ... il pensiero che la lettura di questo passo di Luca suscita (e dal quale mi farò accompagnare oggi) è giustamente " prendere coscienza del nostro bisogno di guarigione e chiedere al Maestro di guarirci". Grazue dLuciano e buona giornata.

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  2. Guarigione si, ma non dal peccato come siamo solito pensare e dire, tenendo presente che questa parola strausata da noi cosiddetti cristiani,di solito è priva di contenuto, ( ho molto peccato, in pensiero, parole ed opere …. sic ) bensì, guarigione dal non seguire le “istruzioni” di Gesù, dal non metterlo al centro della nostra vita e quindi, chiediamo dí essere guariti da tutte quelle “Febbri” che tu Don, ci hai spiegato ed elencate.Marilisa

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  3. Con riferimento alla frase finale che ricorre nelle riflessioni quotidiane (di cui colgo l'occasione per ringraziarti di cuore), pensando a Ucraina e Palestina (ma forse vale sempre), aggiusterei il tiro (per restare in tema...) dicendo che "la guerra è l'incancrenirsi della malattia, non la soluzione". Per provare a riportare l'attenzione sulle cause della malattia, di cui la guerra è uno stadio di importante aggravamento.

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    1. Grazie Maurizio. Sono assolutamente d'accordo con te. Le parole finali non sono uno slogan ma il titolo del libro di un teologo che apprezzo e stimo, E. Drewermann. L'ho citato letteralmente ( e consiglio il libro). Grazie e abbraccio.

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