La bramosia verso l’altro
Mt 5,27-32
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna. (...)
Oggi il Maestro, toccando il delicato tema dell'adulterio (cioè il rischio della "cosificazione" dell'altro/a) ci propone le dure parole ascoltate sopra.
Traduzione: se ti rendi conto che nella tua vita ci sono atteggiamenti, modi di essere e di fare che sono contrari alla vita e all'amore, anche se in maniera dolorosa, vedi di strapparli via di te, altrimenti corri verso l'autodistruzione, diventando così materiale per la Geenna, ossia la valle che faceva da discarica a Gerusalemme.
L’adulterio nella tradizione biblica è sovente accostato all’idolatria. Entrambi sono espressione di quel desiderio sfrenato che non conosce e non si pone limite e che si impossessa di tutto e di tutti. Non riconoscere il limite che permette all’altro di essere altro significa nutrire quell’animalità interiore che tutto brama e di tutto desidera impossessarsi.
Di "monnezza" ne abbiamo già tanta nel mondo, facciamo in modo che non aumenti!.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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Grazie.
RispondiEliminaPaola.