martedì 23 luglio 2019

Buongiorno mondo!


Buongiorno mondo! Bellissimo testo oggi quello del Vangelo, che ci propone queste parole di Gesù: "Io sono la vera vite e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto" (Gv 15,1-8). Chiariti i ruoli (Gesù è la vite, il Padre il vignaiolo, e noi i tralci), questo testo infonde serenità. I tralci che "non portano frutto" vengono tolti. Da chi? Sempre e solamente dal Padre. Non da Gesù, non da noi, non da altre istanze. È “l’agricoltore” che si sobbarca questa incombenza (qualcuno abituato "troppo bene" ora comincerà a chiedersi: "E ora che faccio? Non ho più un lavoro!!!".) E quelli che portano frutto, attenzione, non "li pota" ma "li purifica". Non vedo per qual misterioso motivo qui si traduca con "potare" quel che subito dopo si traduce con purificare ("Voi siete già puri per la parola....). Sono proprio queste parole che mi danno serenità. Ci hanno sempre insegnato a "potarci", a migliorare, a fare sforzi per cambiare, a perfezionarci, mentre Gesù non ha mai chiesto tutto questo. Infatti quali risultati abbiamo ottenuto? Nulla o quasi. Anzi, più tendiamo a perfezionarci più siamo scornati e frustrati dalla nostra incapacità (quante volte in confessione ho sentito parole come queste: "Cosa vuole, don, sono ancora qui, sono sempre gli stessi, quelli dell'altra volta e un po' mi vergogno..."). Abituati a impietosi esami di coscienza, abbiamo perso di vista il fine della nostra esistenza: portare frutto. Non ci è richiesto di migliorarci agli occhi di Dio. Per questo ci pensa Lui a purificarci, a togliere dalla nostra vita quelle imperfezioni, quelle impurità che ci impediscono di fare frutto. E non siamo noi a decidere quali sono, ma Lui. Chi ha detto che un mio difetto agli occhi Suoi non sia qualcosa di buono? È come la parabola della zizzania e del grano: non sta a noi strappare, ma è Lui che decide quando e ciò che è grano e ciò che è zizzania. E "portare frutto" cosa significa? Significa diffondere la linfa che riceviamo dalla vite, significa accogliere il dono del Pane per farci pane a nostra volta. 
E chi non lo fa? E chi si limita ad accogliere il Pane e a tenerlo per sé? Gesù è chiaro: come il legno della vite, che è l'unico legno inutile, così chi non fa frutto finisce nel nulla. Se "sterilizzi" la forza dell'Eucaristia fermandola a te, sei un tralcio che intralcia, un "parassita" eucaristico che nulla ha da spartire con il Regno. 
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

13 commenti:

  1. Ciao Luciano, preferisco leggerti in questo contesto, anche se ti dico che la tua voce dissonante in FB mi divertiva proprio leggerla in mezzo a tutti quei commenti da Bar poveri dì realtà (malattia dei nostri tempi).
    Un caro saluto da un amico non credente con tanta fede

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  2. Grazie Bruno. Ci vediamo presto. Abbraccio

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  3. "Abituati a impietosi esami di coscienza, abbiamo perso di vista il fine della nostra esistenza: portare frutto. Non ci è richiesto di migliorarci agli occhi di Dio. Per questo ci pensa Lui a purificarci, a togliere dalla nostra vita quelle imperfezioni, quelle impurità che ci impediscono di fare frutto. E non siamo noi a decidere quali sono, ma Lui". Grazie per queste parole che infondono tanta serenità...

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  4. Legno "inutile"...speriamo nn scadere mai in tale stato privo della Presenza che accresce la nostra vita nell'altro.Buon proseguo don Luciano.

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  5. ...ci purifica!Non ci pota!!L'umiltà di lasciarci lavare i piedi da Lui...grazie don Luciano...sono riuscita ad inserirmi 😅....buona giornata a tutte e tutti...

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  6. Grazie don le tue parole infondono tranquillità il Padre sa quello che deve fare importante che non diventiamo "parassiti" dell'ucarestia. Leggendoti mi vengono in mente i commenti di Alberto Maggi che conosco personalmente per i tanti incontri seguiti sia a Palermo, nel Convegno di Cefalù che nei seminari biblici organizzati dagli amici palermitani, sia hai seminari biblici a Montefano.

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  7. Don ti ho ritrovato, i tuoi commenti alla Parola infondono serenità. È bello leggerti qui fuori dal bailamme dei social. Un abbraccio.

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  8. Grazie!!! Mi hanno rincuorata le sue parole. Buona serata.

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  9. Avevo postato un commento qui... non lo vedo...
    Forse non so usare il mezzo...sto riprovando...
    con un abbraccio

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  10. Grazie Don, seguo qua. Meglio che niente. Un abbraccio

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  11. Insomma una capitozzatura per evitare il soffocamento della pianta e il conseguente mamcato frutto. Ok. Ti seguirò qui e a sto punto buona serata a te don Luciano e a tutti i semetti :-)

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