giovedì 9 aprile 2020

Giovedì Santo 2020

Buongiorno mondo! Nella Messa "In Coena Domini" viene proclamato il famosissimo testo di Giovanni (13,1-15) che descrive il gesto compiuto dal "Signore e Maestro" quando lava i piedi ai discepoli. Giuda aveva già deciso di"vendere" Gesù per 30 pezzi d'argento: il prezzo, secondo il Levitico, dovuto per uno schiavo o una donna (e già questa la dice lunga!). In effetti Gesù compirà quel compito ripugnante che era proprio degli individui considerati inferiori rispetto ai loro superiori (schiavo-padrone;moglie-marito; figli-padre; discepoli-maestro). E tale pratica veniva sempre fatta prima del sedersi a tavola, mai durante. Gesù agisce esattamente come ha sempre fatto nella sua esistenza: fa il contrario! Lui, il Signore e Maestro,si abbassa mostrando così la sua vera superiorità o regalità: il gesto dell'amore che si trasforma in servizio. Ma non un servizio generico, tipo quello che predichiamo spesso noi: facciamo qualcosa per gli altri, mettiamoci a disposizione, ecc... No, è un servizio reso che trasforma, “transustanzia” in"signori", uomini e donne liberi perché liberati dall'amore e capaci a loro volta di chinarsi a fare la stessa cosa per rendere altri fratelli e sorelle "signori" allo stesso modo. Gesù non lava i piedi per dimostrare che si abbassa, ma per innalzare gli altri e far comprendere che nella sua comunità non ci sono gerarchie, "superiorati", ranghi di prestigio (con susseguenti abiti, monili e ammennicoli vari da esibire per mostrare il rango raggiunto). Nella sua comunità ci sono signori che si fanno servi perché solo chi è veramente libero, come solo un signore può essere, può davvero farsi servo. Allora, e solo allora, avrà senso indossare quel grembiule di "don toniniana" memoria: solo così non avremo reso vano il gesto del "Signore e Maestro". Solo così “transustanzieremo” la nostra esistenza facendola diventare un buon pane per li altri. Un abbraccio a tutte ea tutti. Buona vita e buon Triduo Santo in questi tempi duri di COVID-19, kairòs potente che ci chiama a transustanziare la nostra umanità.

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