Guaritori feriti
Lc 17,11-19
(…) Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. (…)
Oggi il vangelo ci racconta la guarigione di dieci lebbrosi da parte di Gesù. Nel racconto viene precisato quanto abbiamo citato sopra. In nove spariscono e Gesù è costretto a riconoscere che solamente lo “straniero”, l’eretico e maledetto samaritano, è tornato sui suoi passi per ringraziare chi lo aveva guarito togliendolo da quella morte religiosa e civile in cui la lebbra lo aveva spinto. Mi chiedo se gli altri nove siano davvero guariti. Non ho dubbi sul fatto che Gesù abbia offerto a tutti la possibilità di una guarigione totale, ma non credo tutti l’abbiano colta appieno.
Solamente chi si rende conto che la vera “lebbra” è nel cuore può davvero guarire. Chi non entra nella logica della “grazia”, cioè dell’amore senza limiti e totalmente gratuito di Dio, non può comprendere che la “grazia” è donata perché chi la accoglie sia egli stesso grazia per ognuno. In altre parole: inutile guarire dalla lebbra se poi non si diventa a nostra volta guaritori. E il primo passo per farlo è accettare di entrare nel gioco della gratuità, come quel samaritano.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.