martedì 13 agosto 2019

Buongiorno mondo!


Buongiorno mondo! Di questi tempi la spia che segnala la carenza di carburante è sul rosso "sparato": siamo pericolosamente in riserva di umanità e occorre trovare al più presto una stazione di servizio che ci permetta di rifare, in fretta, il pieno.
Una delle aree di servizio in cui fermarsi per essere certi di avere "carburante" di qualità è quella del  marchio "Grazie!".
Rifornirci, riappropriarci del saper dire grazie o, in termini evangelici, il fare eucaristia è il "carburante" che ci riempie il serbatoio di umanità.
Dire grazie/fare eucaristia permette di accedere ed accettare l'esperienza del limite come capacità di apertura all'altro.
Dire grazie/fare eucaristia è l'antidoto contro i nostri deliri di onnipotenza.
Dire grazie/fare eucaristia insegna l'arte della solidarietà e della condivisione.
Dire grazie/fare eucaristia insegna a renderci conto della nostra interdipendenza, insegna a vincere ogni giorno la tentazione del "me ne frego" per  scegliere con forza l'etica dell' "I care" che tanto cara è stato a Don Lorenzo.
 Dire grazie/fare eucaristia è imparare ogni giorno a fare della propria vita un buon pane e rendersi conto che più si è "mangiati" più il pane aumenta.
Dire grazie/fare eucaristia è apprendere a fare della preghiera non una modalità per tirare la giacchetta a Qualcuno per i propri fini, ma andare alla "Scuola di ballo" del Creatore per imparare da Lui i passi della danza della Creazione.
Dire grazie/fare eucaristia vuol dire accettare l'altro come un dono, vuol dire farsi carico della sua storia, con le infinite sfaccettature, a volte comprensibili, a volte no, per imparare a camminare insieme, nella fatica del crescere quotidiano.
Dire grazie/fare eucaristia educa alla consapevolezza che non tutto è dovuto ma che ogni cosa e ogni persona ci sono affidate affinché ci preoccupiamo del loro benessere.
Dire grazie/fare eucaristia è ridimensionare la nostra distorta visione di padroni del mondo e dell'universo e imparare a guardare la nostra piccola terra come un bene preziosissimo da amministrare con saggezza e non come sacco da riempire con la spazzatura generata dai nostri cuori in preda ad un parossistico desiderio di possedere sempre di più, di sfruttare senza ritegno, di fagocitare a più non posso.
Dire grazie/fare eucaristia ci aiuta a prendere coscienza che la nostra umanità non può fondarsi su progetti che generano rifiuto, paura, menzogne, avidità, chiusure, ma solo sul riconoscimento del "valore della parola", quella parola che dall'eternità è stata pronunciata per chiamarci alla vita e alla vita piena.
Ecco, sorelle e fratelli del popolo della senape, il mio grazie per l'enorme (e quanto mai immeritata) stima nei miei confronti che ieri mi avete fatto percepire in maniera forte, bella, disinteressata e dal sapore unico della fraternità evangelica. Oggi continuo a dire grazie/fare eucaristia con voi e per voi, portando dentro il mio cuore, piccolo, a volte sgangherato e fuori ritmo, i vostri volti, le vostre voci, i vostri desideri forti e audaci di umanità che con voi condivido. Insieme continuiamo a "passare facendo del bene". Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

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