Dalla pretesa al dono
Lc 4,24-30
In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret:] «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. (…) All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Questo testo è il seguito della prima “predica” di Gesù a Nazareth. Una predica molto corta, in verità: “Oggi si è compiuta questa scrittura nei vostri orecchi”. E da lì parte lo stupore che ben presto si tramuta in collera. Una rabbia che nasce dal fatto che l’attesa è delusa: non può esser lui l’Unto perché è uno dei nostri. Come può il Messia essere un falegname? Ha fatto dei mobili non proprio da dio anche a me… che se andavo all’ikea era meglio…
Ecco: quando l’attesa si trasforma e si distorce in pretesa si diventa incapaci di riconoscere il dono. Un dono che passa attraverso la carne, il limite, la fragilità. Immaginate se Gesù fosse arrivato a Nazareth col macchinone blu e la scorta: wow! Questo sì che conta. Il nostro paesello finalmente avrà quel che merita.
Al contrario, Gesù arriva con la sua fragilità, con la sua carne, con il suo limite per insegnare, sullo slancio della parola di Isaia, che il limite può diventare spazio di libertà e di comunione, non terreno di scontro. È il messaggio del Messia Crocifisso: la croce come spazio di dono e perdono.
Ma non viene né accolto né compreso: la proposta è troppo “scandalosa”, troppo faticosa. La sapienza di un Dio che fa della comunione e dell’amore la sua potenza non va d’accordo con l’immagine del dio onnipotente pronto a soddisfare i nostri desideri di dominio e di potere.
Che succede nella “nostra Nazareth” personale? Da che parte stiamo?
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
Grazie…anzi doppio grazie …per il Libro… e per essere ritornato ad infiammare il mio cuore…( sopito…)con la PAROLA. Chissà perché….le tue brevissime riflessioni mi danno adrenalina e mi spronano ad incarnare la Parola…Marilisa
RispondiEliminaGrazie a te per la pazienza.
EliminaGrazie.
RispondiEliminaPaola