venerdì 18 settembre 2020

Buongiorno mondo!

 

Buongiorno mondo!
Un Dio al femminile

Lc 8,1-3
In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Dopo il testo di ieri, con una donna come protagonista, Luca insiste anche oggi: donne in primo piano dietro a Gesù. Non sappiamo se la donna anonima presentata nel testo di ieri sia entrata a far parte del gruppo delle donne che seguivano Gesù (un papa nel passato ha cercato di mettercela a forza, facendo un puzzle di vari personaggi femminili: un buon lapsus freudiano… forse non sapeva più distinguere le sue amanti o concubine…). Il messaggio è però forte: donne! A quel tempo, in cui le donne anche in sinagoga erano a parte, in cui "piuttosto che insegnare la Torah a una donna sarebbe meglio bruciarla", beh… Gesù ha aperto non pochi "corridoi umanitari" per chi all'epoca contava meno di zero! Gesù, il Maestro, comunica ai suoi lo sguardo femminile di Dio per dire: siete ancora ciechi! Se vi ostinate a guardare il mondo solamente con i vostri occhi maschili, ed esclusivamente virili (accezione amata dalle Madri Badesse dei monasteri wi-fi del nostro oggi), siete deficienti: cioè vi manca un pezzo. La vostra ossessione per il dio-maschio vi ha portato a cancellare l'altra parte del Creatore di cui siamo portatori di immagine.

Sorella, fratello: se nel tuo cuore abita il pregiudizio; la discriminazione; se il tuo sguardo torvo è dedicato a chi non rientra nei tuoi "criteri"; se non sai compitare, sillabare, in maniera rispettosa e corretta le differenze,  allora ti sentirai a disagio "tra quelli che Lo seguono". Viviamo per l'unità, non per l'omogeneità. Lottiamo per la fraternità/sororità come fondamenti della casa del Signore. Viviamo con gioia la convivialità delle differenze, anche se questa ci dovesse costare la vita. Perché questa è la sola via per essere umanità, fatta di diversi ma uguali, dove il piccolo non è schiacciato dal grande, dove il grande non si vergogna di guardare negli occhi il piccolo, dove il più grande è il più piccolo, senza se e senza ma, dove il piccolo si sente grande perché portato sulle spalle altrui. Camminiamo insieme per costruire quell'umanità in cui non vi sarà più né maschio né femmina perché tutti saremo come Lui.

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

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