L’uomo "in mezzo"
Lc 6,6-11
Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo.Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo.
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?»(…)".
Gesù non ha mai avuto alcun dubbio nel rispondere a tale domanda. Il suo criterio è sempre stato il bene dell'uomo e a questo non ha mai derogato. Possiamo usare tutte le giustificazioni teologiche, far scendere in campo fazioni di cardinali da una parte o dall'altra, riesumare addirittura qualche cardinale del Concilio di Trento per farlo parlare in nostro favore, ma alla fine saremo costretti a fare i conti non con il pensiero sul Cristo partorito dalle nostre menti, ma con l'azione di Gesù di Nazareth che vuol farci toccare con mano chi è Dio e, se mi passate l'espressione, come funziona.
Inutile snocciolare tonnellate di S. Rosari, partecipare a ottavari o Novene, cercare i più raffinati direttori spirituali, seguire pellegrinaggi à la carte per capire la volontà di Dio. Gesù ce l'ha detto chiaramente: Dio vuole che noi stiamo bene, il Padre vuole la nostra felicità. E questa non è un dono che cade dal cielo per qualcuno mentre altri stanno ancora a mendicare. Il Padre desidera che lavoriamo con Lui nel prenderci cura di ognuno, del bene di ognuno, anche e soprattutto di chi non è "dei nostri", di chi non fa parte della cerchia "ristretta", di chi in qualche modo si sente escluso, messo da parte.
Ecco, è qui il punto: come quel giorno nella sinagoga, Gesù ci mostra come funziona Dio. Egli è colui che "mette in mezzo", ossia mette al centro dell'attenzione il più debole, il più fragile. È Colui che mette al centro della sua attenzione chi ha più bisogno di amore, di misericordia e chiede ai suoi di assomigliare a Lui in questo. Anche quando tale modo di fare ci dovesse condurre al di fuori del perimetro sicuro della legge, ossia di quello che potremmo definire il "cristianesimo q.b." (quanto basta, per chi non è avvezzo alla cucina). Gesù non ha mai avuto dubbi né è stato a cavillare. A noi, come sempre, scegliere.
A tutte e a tutti un abbraccio. Buona vita.
La domenica mi manca il tuo commento, a volte penso come farei a comprendere le parole di Gesù senza le tue chiarificazioni! Per piacere non smettere mai di farlo!Al centro del nostro prenderci cura , il più debole il più fragile!
RispondiEliminaMi unisco a questo commento.
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