San Giacomo
Mt 20,20-28
(…) Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
L'alternativa del Regno proposta da Gesù è netta e chiara: ai classici rapporti di forza Gesù sostituisce il servizio.
Colei o colui che accetta la proposta del Regno pone davanti a sé il modello del Figlio che si fa servo fino al dono totale di sé. Non si è chiamati a dare qualcosa, ma ad offrire se stessi, chinandosi sui propri fratelli e sorelle ogni giorno per lavare loro i piedi.
In altre parole, la comunità dei discepoli di Gesù è una sorta di "scuola del servizio" dove si apprende ogni giorno non a fare carriera, non a coltivare il proprio orticello di potere personale, ma a offrire se stessi perché sorelle e fratelli abbiano vita e vita in pienezza. Il servizio diviene pertanto il criterio di autenticità delle nostre eucaristie, chiamate così a superare la tentazione del rito standardizzato e celebrato per abitudine o, peggio, per precetto, per entrare nella logica dei segni evangelici che parlano e plasmano il cuore di ciascuno.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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