martedì 29 marzo 2022

Buongiorno mondo!

Alzati e cammina


Gv 5, 1-16

“ (…) Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina» (…)”.


Queste sono le parole di guarigione pronunciate da Gesù nel vangelo di oggi. Proprio questa espressione si situa al centro (“in mezzo”) del racconto e della disputa che ne segue: contate e vedrete che se ne parla cinque volte. Questo particolare mi ha fatto riflettere un po’: cinque volte come cinque sono i portici della piscina e, qui credo stia la provocazione di Giovanni, come cinque sono i libri della Legge.

Penso che possiamo vedere in quella “barella” dove giace l’infermo (in-fermo, che non sta in piedi, ossia non è “firmus”) il simbolo della Legge che tiene prigioniero quell’uomo come trasgressore e lo conduce alla Porta delle Pecore, fuori dall’acqua e dal Tempio. Non potendo seguire i precetti della Legge, questa stessa lo condanna a una non-vita, fatta di dipendenza totale: il “sabato” per quell’uomo non è gioia e riposo ma è solamente divieto, come tutta la legge (“non ti è lecito…”). La sua vita, in fondo, è subire il male fino a farne una caratteristica della sua stessa esistenza (38 anni… quasi una generazione). I capi, invece, credono di far festa perché si ritengono i custodi dei divieti della legge e li impongono agli altri.

Il Maestro, Signore del sabato, offre sempre una possibilità nella quale la guarigione, in questo caso, è associata a una assunzione di responsabilità: non è più la barella/Legge a portare te, sei tu che ora porti quest’ultima. Ogni guarigione che Gesù opera ha sempre un duplice risvolto: è dono ma anche compito. In questo caso il compito è far sì che la Legge non sia più strumento di oppressione, ma via da percorrere nella ricerca del volto autentico di Dio. 
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

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