mercoledì 28 febbraio 2024

Buongiorno mondo!

Il servizio come stile di vita




Mt 20,17-28


(…) Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».




Oggi Gesù ci propone di condividere il sogno di Dio nella costruzione di un mondo nuovo. Mondo caratterizzato da relazioni che si fondano sulla disponibilità a mettersi a servizio. La proposta di Gesù non è una semplice e pia esortazione a "fare un po' di bene", ma un invito ben chiaro a dare un orientamento ben preciso alla propria esistenza: è un invito a giocarsi a fondo la vita nella libertà che nasce dal servizio. E perché non si cada nella trappola di un "semplice fare qualcosa", di "compiere qualche buona azione" o mettere sul registro della suora di turno la stellina per il "fioretto fatto" (ve lo ricordate?), Il Maestro ci ricorda che servire non è dare qualcosa ma offrire se stessi, fare della propria esistenza un dono continuo e quotidiano. Quindi, sorelle e fratelli, facciamo attenzione a non cadere nella tentazione del semplice "fare" per sentirci "a posto": la questione qui è più profonda, perché tocca il nostro essere, la scelta di uno stile di vita decisamente diverso, dove condivisione e servizio, dono di sé e prossimità sono i pilastri fondanti il nostro percorso quotidiano. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

2 commenti:

  1. Convertirsi, penso, è proprio attuare questo cambiamento nel nostro modo di essere, cioè non fare gesti di altruismo ma strutturare la propria mente, il proprio cuore, insomma,la intera persona in maniera tale che il perseguire il bene dell’altro e’ parte integrante della persona,di conseguenza la persona, si realizza proprio quando ogni sua azione reca felicita’ all’altro.La felicità dell’altro e la felicità mia dunque sono strettamente connesse,di modo che l’una non esiste senza l’altra… insomma non è possibile disgiungerle ….Alla soglia degli ottanta… incomincio a vedere qualche piccola nano particella… che fatica…Marilisa!

    RispondiElimina
  2. È verissimo quello che dice lei.
    Gesù, però, ha una marcia in più sembra non essere mai stanco . Invece pur cercando di dare il meglio di sé stessi, fisicamente diventa difficile. C'è tanto da fare e tanto vorresti fare e questo a volte porta a commettere errori, involontariamente. Però dare resta bellissimo.

    RispondiElimina