lunedì 29 luglio 2024

Buongiorno mondo!

Da Dio al Padre



Gv 11,19-27

In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.

Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». (…)



A Gesù che arriva (in ritardo!) per la morte dell'amico Lazzaro, la sorella del defunto, Marta, rivolge le parole che abbiamo letto. È la reazione normale di qualsiasi persona educata e abituata ad un'immagine di Dio che tutto risolve, tutto concede, il classico "deux-ex-machina". Non sarebbe stata anche la nostra reazione? Quante volte, davanti alla durezza della vita, abbiamo sentito espressioni simili? "Perché Dio permette tutto questo?" "Se è davvero onnipotente, perché non interviene e impedisce che succedano certe cose?". Fino al classico: "Se io fossi al posto di Dio...." beh, allora auguri davvero a tutti noi! La religione propone con facilità questo tipo di immagine divina, e di conseguenza cresciamo con l'idea che se faccio così Dio mi vuol bene e mi benedice, se faccio cosò Dio si offende e allora sono guai. Andrebbe tutto bene se a un certo punto la vita non ci ponesse di fronte al dramma: ma come, sono sempre andato in Chiesa, ho rispettato tutte le leggi e i precetti, perché questa cosa proprio a me? Cosa ho fatto per meritarmi questo? Arrivano gli "amici di Giobbe" (i pii, quelli con la Tradizione in tasca e il Catechismo in mano pronti a calarlo sulla testa) che rincarano la dose: "Se ti è successo hai combinato sicuramente qualcosa e Dio ti ha punito". Quanta strada dobbiamo ancora percorrere per liberarci da queste immagini avvilenti di Dio che sono lontanissime dall'immagine del Padre (uso il temine evangelico di proposito, Abba) proposta da Gesù! È una conversione profonda quella cui ci chiama il Maestro: da Dio al Padre, con tutto quello che ne consegue. Il Padre che ci rivela Gesù non è l'Omnipotens che amiamo tanto perché rispecchia il nostro ideale di "uomo forte", "l'uomo della situazione": arriva Lui e tutto si aggiusta! (Perché sempre e solo maschio? Non si accorgono i sostenitori di tale linea che così pongono un limite invalicabile all'infinità di Dio? E che pensare di tante donne che sostengono fermamente questa idea... ? Il "Gott mit Uns" su certi cinturoni mi ha sempre fatto ribrezzo... ). Gesù ci insegna che l'unico modo per permettere al Padre di manifestare il suo amore è quello di assomigliare a Lui, perché così si aprono spazi alla sua azione, facendoci con Lui carico di tutte quelle sofferenze e durezze che ancora affliggono la nostra umanità. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

1 commento: