giovedì 19 settembre 2019

Buongiorno mondo!


Buongiorno mondo! "Uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo..." (Lc 7,36-50).
L'incipit è sufficiente e riportare alla memoria il fatto narrato da Luca. Nella scena descritta dal narratore mi sembra di poter individuare due modalità di sguardo. Vi è quello di Simone il fariseo i cui occhi guardano ma non vedono né la donna né le sue lacrime: la sua vista passa attraverso le lenti della Legge che lo portano a vedere in quella donna una peccatrice immonda. In lei non vede lacrime, gesti di bontà e di gratitudine, ma solamente i gesti manipolatori propri del "mestiere più antico del mondo". Gesù invece vede una persona, una donna che gli sta esprimendo, con le sole capacità che possiede, amore e affetto, quell'amore che nasce solamente dalla coscienza di una fragilità che chiede di essere accolta e amata.
Il tutto fila liscio, secondo noi. È così, è Gesù: ci ha abituati a questo, a questa accoglienza verso coloro che normalmente sarebbero da evitare, da mettere da parte, da lasciare ai margini. Potrei finire qui ed esortare a fare lo stesso.
Ma… c'è un ma che pesa parecchio, a mio avviso.
"Dio, nessuno lo ha mai visto, il Figlio è lui che ce lo ha rivelato" (Gv 1,1-18). Ecco dove sta lo scandalo che nascondiamo sempre accuratamente tra le pieghe della veste linda e quasi liturgica di Simone il fariseo. Nel Maestro si rivela l'umanità di Dio: un Dio che si lascia toccare, baciare, profumare. Un Dio che non si sottrae e non "si schifa" delle nostre fragilità, del nostro peccato.
Volenti o nolenti è così. Sdraiato a cena in casa di Simone, il Maestro che si lascia "toccare" in maniera indecente da una prostituta è l'immagine più bella e più autentica di colui che chiamiamo Dio, un Dio che non considera i meriti ma che ha sempre occhi per i bisogni dei suoi figli. Tutto ciò che non concorda con questa immagine è solamente idolo soffocante che "ha mani e non tocca, bocca e non parla, occhi e non vede".
Come sempre, la pagina evangelica rimette in crisi la nostra immagine del divino. È un invito, sulle orme del Maestro, a purificare e ridare autenticità a quell'immagine sulla quale costruire la nostra somiglianza. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

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