lunedì 7 ottobre 2019

Buongiorno mondo


Buongiorno mondo! "E chi è il mio prossimo?" (Lc 10,25-37). E' questa la domanda che il sottile dottore della Legge, il teologo ufficiale, pone al Maestro quest'oggi. Già, è importante per quel dottore fissare dei paletti, mettere dei limiti: quanto è grande la cerchia che deve contenere quelli che posso amare? Fin dove posso allargare il mio cuore? Chi può far parte del mio "cerchio magico" e chi no? Sappiamo che Gesù ribalta la questione con la parabola del samaritano: non più "chi è il mio prossimo", ma "come posso farmi prossimo io". Il criterio è sempre il bene dell'uomo: come posso farmi vicino a chi è ferito, lasciato indietro, escluso. In nome di Dio spesso anche noi, come quel maestro della Legge, abbiamo messo paletti, fissato limiti, delimitato quegli spazi sacri cui per accedervi occorre essere "puri", soprattutto da certi "peccati" (che si sono rivelati poi altamente praticati dai custodi di tale legge!!!); abbiamo fatto dell'Eucaristia un precetto per dare gloria a Dio, per assolvere un obbligo e ci siamo dimenticati di dire "Amen" al corpo di Cristo che è nel fratello e nella sorella che vive ogni giorno accanto a noi, che incrocia la nostra strada, che si trova in ospedale, che sbarca da un barcone, che fugge dalla miseria e dalla guerra. Quanti paletti, quanti limiti per delimitare un recinto in cui cantare in coro "Gloria in excelsis Deo" e non ci siamo accorti, nel frattempo, che il Pastore è fuori da molto tempo a cercare la pecora smarrita, ferita, sola. Maestro, insegnaci a farci prossimi con te, a diventare persone che sanno prendersi cura, che sanno assomigliare al Padre "che fa piovere sui giusti e sugli ingiusti", che ama tutti e a tutti offre una possibilità di vita. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita

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