Buongiorno
mondo! Oggi il testo evangelico ci racconta la guarigione da parte del Maestro
del cieco di Gerico (Lc 18,35-43). Un cieco e mendicante: non solo dunque
escluso dalla vita economica e civile, incapace di badare a se stesso,
dipendente dagli altri, impossibilitato a guadagnarsi da vivere e quindi
costretto a mendicare, a dipendere dalla "vista" degli altri: se si
accorgevano di lui, se lo "vedevano" forse qualcosa poteva rimediare.
Ma c'è anche l'esclusione "religiosa": la sua cecità era il segno
evidente della maledizione con cui Dio l'aveva colpito a causa dei suoi
"peccati". Quali? Non si sa, ma se è cieco qualcosa deve aver pur
fatto e Dio l'ha punito. Il Maestro gli offre una possibilità di vedere le cose
in maniera diversa, in modo nuovo: la vista viene ridata per permettere a
quell'uomo di camminare dietro a Gesù e scoprire così un nuovo modo di
relazionarsi con Dio, non più giudice terribile, ma Padre/Madre che si prende
cura dei suoi figli. Non vi è più una "Gerico" da conquistare con la
violenza, ma una nuova umanità a cui dare occhi nuovi capaci di far trasparire
lo sguardo amoroso di un Padre/Madre che vuole i suoi figli felici e
realizzati, autonomi e non "mendicanti", capaci di comunicare con Lui
pienezza di vita. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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