giovedì 23 novembre 2023

Buongiorno mondo!

Vegliare per comprendere



Lc 19,41-44


In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:

«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.

Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».



Oggi il Maestro annuncia quella che per Israele sarà la catastrofe delle catastrofi: la caduta rovinosa e la distruzione di Gerusalemme ad opera degli stessi romani. E ne offre anche la motivazione: "perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata". La città dello "shalom", della pienezza della felicità, di tutto ciò che concorre al bene e al benessere dell'uomo, non ha saputo riconoscere e accogliere Colui che tale pienezza incarnava. Gerusalemme non ha saputo, o voluto, comprendere che la grandezza non si misura dalla potenza, ma nella capacità di servizio; i suoi capi, i sacerdoti, non hanno aderito alla proposta del Maestro di fare della vita un dono, ma si sono arrogati il diritto di farsi proprietari delle vite altrui, e questo li ha portati alla rovina. 

Penso sia un monito anche per noi che viviamo il nostro tempo, caratterizzato ancora da troppe violenze, ingiustizie economiche, disparità, esclusioni: non è costruendo baluardi che ci difenderemo. Non è il ritorno alla "grandeur" del passato che ci darà sicurezza. Non è l'attaccarci a tradizioni che non riescono più a parlare ai cuori di oggi che farà di noi un porto sicuro. Non è concedendo sempre più spazio al dialogo delle armi silenziando le armi del dialogo che ci permetterà di scrivere correttamente la parola “pace”. Non è continuando a sostenere comunità e chiese che fingono di mettersi in cammino ma alla fine girano in tondo su se stesse affinché nulla cambi.

Solo il nostro "vegliare", il nostro essere sempre attenti a Colui che visita il suo popolo, permetterà al nostro cuore di battere all'unisono con quello di Colui che è sorgente della vita e diventare con Lui e come Lui sorgenti di vita per i cuori riarsi della nostra umanità. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.


P.S. Questa rubrica riprenderà lunedì 27 novembre 2023.

1 commento:

  1. Caro Don Luciano, sono contenta nel constatare che leggi i nostri commenti… e che quindi partecipi sia alla semina che al raccolto…dei granellini..ini..ini… di senape…! Diventeranno alberi ? Nostro Padre sa come gestirli…c’è un canto che dice : trasformali se vuoi come piace a TE…magari in pane e vino per chi ha fame e sete …di TE..Marilisa

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