martedì 31 dicembre 2019

Buon Anno

Si usa augurare "Buon Anno", e quindi lo faccio anche io, a tutte e tutti voi, di cuore.
Ma lo faccio a modo mio.
Dunque, potrà essere un Buon Anno se davvero sarà un Anno Buono.
Buono perché posto, giorno dopo giorno, sotto il segno della bontà.
Buono se in questo anno ci riapproprieremo del valore della parola, per ridare dignità a parole quali condivisione, sobrietà, solidarietà, per dare a queste parole carne dentro la nostra carne nelle nostre scelte quotidiane.
Buono se capace di guardare ogni donna e ogni uomo con gli occhi del Creatore, che vede L'umano davanti a sé come sua Immagine e Somiglianza, senza distinzione di razza, sesso, religione e cultura.
Buono se rifiuteremo le "sorgenti dell'odio" e proporremo invece narrazioni di pace, di cura per l'altro, di attenzione alle persone fragili e vulnerabili considerandole non problemi ma doni  da accogliere con riguardo e profondo rispetto.
Buono se sapremo diventare "pastori della nostra animalità" così da avere una maggior cura della nostra casa comune, se impareremo a "mangiare di tutto, ma non tutto".
A tutte e a tutti, al Popolo della Senape, ai miei amici e colleghi di Caritas Bergamo, a coloro che credono ancora nella parola autentica del Vangelo e che desiderano viverla liberandola da tanti orpelli inutili, 
di cuore, 
un Anno Buono.

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