Buongiorno
mondo! Oggi il Maestro ricorda a tutti i pastori, in particolare ma non in
maniera esclusiva, che non siamo fatti per una "pastorale" sedentaria
di conservazione del capitale acquisito, per accontentarci del piccolo
gruppetto che riempie le nostre attese, per dire che ormai si è sempre di meno,
non si vede ancora la luce in fondo al tunnel, e via piagnucolando. Il Maestro
ricorda a tutti che la comunità dei suoi ha uno stile di vita ben preciso: non
si lascia indietro nessuno, anzi, chi meno conta riceve più attenzione:
"Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le
novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta?" (Mt
18,12-14). Non siamo fatti per stare tutti i giorni a contarci, ma per andare
in cerca di tutte e tutti coloro che anelano alla vita e che in un modo o in un
altro possono diventare compagni di viaggio nella edificazione del Regno, dove
nessuno si sente solo, nessuno è escluso, tutti si preoccupano di ognuno. Ogni
comunità cristiana diventa lo spazio dove in cui ognuno si sente custode del
fratello e della sorella, in profonda unità e comunione con il PadreMadre che
si prende cura di tutti e di ciascuno in particolare. Allora, in marcia: fuori
dalle sacrestie e, come ama dire papa Francesco, dritti alle periferie
del'umanità. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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