Buongiorno
mondo! Nel suo percorrere la vie della Palestina il Maestro si è spesso
imbattuto o ha cercato di proposito coloro che l'istituzione religiosa, in nome
della Legge, emarginava ed escludeva da una relazione filiale e salvifica con
Dio. A tutte e a tutti costoro ha dato una parola di speranza, ha rivolto loro
un gesto di vita e di amore, spesso reintegrandoli in quella società dalla
quale, in nome di Dio e per dare a Lui gloria, erano stati esclusi. Ecco le
parole che a questi umiliati dalla religione Gesù rivolge: "Venite a me,
voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio
giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e
troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio
carico leggero". (Mt 11,28-30)
Tre
sono gli inviti che Gesù ci fa pervenire.
“Venite a me,
voi tutti che siete affaticati e oppressi”, primo appello. È diretto a tutte e
tutti coloro che sentono la religione come un peso, che vivono oppressi da
norme e dottrine che impediscono loro di percepire la gioia della salvezza. Se
si incontrano in modo vitale con Gesù, sperimenteranno un ristoro immediato. È
come uno che sta correndo e deve fermarsi a riprendere fiato: ecco, Gesù
diventa il respiro che fa rifiatare, che riempie i polmoni di aria nuova, che
fa uscire da quell’aria asfittica, a volte troppo satura di “incensi vari”, che
impedisce di respirare.
“Prendete il mio
giogo sopra di voi…”. È il secondo appello. Bisogna cambiare “giogo”.
Abbandonare quello dei “sapienti e dei dotti” e prendere quello del Maestro
che, nelle Beatitudini, apre una via nuova. Gesù non è meno esigente, anzi, lo
è di più. Ma esige in maniera diversa. Esige l’essenziale: l’amore che libera e
fa vivere.
“Imparate da me
che sono mite ed umile di cuore”. Terzo appello. Gesù non “complica” la vita
inquadrandola in mille precetti che opprimono creando la dannosa certezza che
Dio mi ama perché me lo merito. Gesù si fa compagno di strada, apre vie nuove,
non opprime, non sta col fiato sul collo. Propone se stesso nel dono della vita
e chiede a chi vuole di fare altrettanto, con Lui e come Lui.
Un
abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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