Buongiorno
mondo! Oggi il Maestro detta le condizioni per poter camminare dietro a Lui:
"Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se
stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria
vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo,
la salverà" (Mc
8,34-9,1).
Rinnegare se
stessi non è rinunciare alle proprie potenzialità, ai doni che si hanno, alle
capacità. Quante persone sono state rovinate e impoverite da atteggiamenti
ottusi e miopi che chiedevano di rinunciare "per umiltà, per far piacere
al Signore" alle loro capacità e competenze! Quante volte chi sta "al
piano di sopra", nella stanza dei bottoni afferma con tutta tranquillità
che il momento di sofferenza che uno sta vivendo è "la croce che il
Signore ti da per seguire il suo cammino!". Ma quando mai? Da quando il
Signore si diverte a buttare sulle nostre spalle delle croci, magari dicendoci:
"È perché io ti voglio bene!". La sofferenza fa parte della fragilità
del mestiere di vivere, e non credo che il Dio di Gesù stia bene quando noi
stiamo male (almeno questo è il Dio in cui io credo). E non credo nemmeno che a
questo Dio bisogna “offrire” le sofferenze in segno di amore e per il perdono
dei peccatori. Crediamo che il Padre si sia divertito o sia andato a prendere
un caffé mentre il Figlio veniva ingiustamente ucciso? Ma che razza di Dio
sarebbe quello che si diverte a farmi soffrire prima per farmi guadagnare
chissà cosa “dopo”? Giovanni nella sua prima lettera dice che Dio è amore: o si
è sbagliato lui, o ci siamo sbagliati noi... propendo per la seconda.
Quindi la
croce di cui parla Gesù cosa è? Credo che il Maestro voglia indicare il rifiuto,
il disprezzo,lo scherno, il dileggio e l'incomprensione cui si viene sottoposti
quando si vive la vita alla Sua maniera: facendone un dono gratuito, offerto
fino in fondo anche a chi "sputa" su tale dono (come Giuda, al quale
nell'ultima cena fu offerto il boccone dell'ospite, quello di riguardo). Ecco
dunque la croce, e niente altro. E ricordo che il Maestro parla di
"prendere" ,“tirare su” la croce, quindi si tratta di una scelta ben
precisa, una scelta, non una fatalità. E se qualcuno identifica la croce con
altro, credo non stia camminando dietro al Maestro. Un abbraccio a tutte e a
tutti, Buona vita.
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