lunedì 24 febbraio 2020

Buongiorno


Buongiorno mondo! Dopo aver determinato i criteri per seguire il Maestro, Marco ci mostra oggi cosa succede quando questi vengono disattesi. I discepoli non riescono a guarire un ragazzo epilettico e davanti a questa situazione Gesù sbotta: "O generazione incredula e perversa! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi?" (Mc 9,14-29). Anche il Maestro perde le staffe davanti alle resistenze che proprio i suoi oppongono al suo discorso. Aveva chiesto di "rinnegare se stessi", le proprie ambizioni, la ricerca di possesso e potere. Aveva chiesto di "prendere la propria croce", di non andare in cerca di facile successo, ma di essere pronti ad assumere il disprezzo che comporta la strada del Vangelo. I discepoli non hanno capito nulla e per questo diventano il segno di una generazione "incredula e perversa". Essi sono "increduli" ossia vivono ancora immersi nel mondo della religione dove spesso la fede lascia il posto a quelle certezze assolute che da sole escludono il percorso del fidarsi e dell'affidarsi proprio della fede. Questa incredulità si manifesta come perversione della fede, che impedisce di assumere lo stesso sguardo del Padre nei confronti dell'umanità e dell'umanità sofferente. La religione offre mediatori che esercitano un potere sull'umanità in nome di Dio; la fede crea fratelli e sorelle che aprono spazi all'azione del Padre, Colui che ridona la vita a chi è immerso "nell'ombra della morte". La domanda retorica che Gesù si pone nel suo sfogo, "Fino a quando starò con voi", trova risposta nel suo amore fedele, in quella fedeltà che lo farà conoscere come "l'Emmanuele", il Dio-con-noi per sempre. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

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