giovedì 9 gennaio 2020

Buongiorno mondo


Buongiorno mondo! "E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito" ( Mc 6,45-52).
Non è facile comprendere "il fatto dei pani", o meglio, è più facile nascondersi dietro un semplice "non ho capito" perché, al contrario, hai capito fin troppo bene.
Fin quando l'Eucaristia celebrata resta un fatto tra te e Dio, fin quando fai dell'Eucaristia un momento di culto dedicato "ad majorem Dei gloriam", fin quando l'Eucaristia resta un puro precetto che ti fa sentire un "buon cristiano" a posto con la coscienza perché hai fatto quanto richiesto (cioè il minimo sindacale), resterai "fortemente meravigliato" e con il "cuore indurito".
L'Eucaristia, pane condiviso che parla di compassione e solidarietà, se non ti "costringe" a passare "all'altra riva", se non ti spinge cioè ad andare a incontrare le sorelle e i fratelli che "non sono dei nostri", quelli che hanno "vite strane" che non rientrano nei nostri criteri e parametri, allora non è Eucaristia, per lo meno non quella voluta dal Maestro. Insomma, siamo sempre allo stesso punto: se mangi quel pane e non diventi pane a tua volta sei solo un bravo attore, un bel "sepolcro imbiancato" così che lo si possa ben vedere da lontano ed evitare con cura.
L'Eucaristia è certamente "fons", sorgente di vita, ma di una vita che deve diventare "culmen", vetta di vita per tutte e tutti, senza distinzione alcuna. Dio non ci vuole per lui, ma con lui e come lui per l'altro. Senza questo, tutto diventa una bella ma semplice buffonata, elegantemente eseguita da attori con il "cuore indurito".
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

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